L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla carica di Baldini in vista sia dell’ultima gara della regular season, quella contro il Bari, che dei playoff.
Quattro mesi per cambiare il Palermo. Quando Baldini si troverà sulla panchina del «San Nicola» per l’ultima giornata di campionato, saranno passati esattamente quattro mesi dallo scossone tecnico che lo ha riportato a guidare il club di viale del Fante. Ereditò un Palermo staccato dal Bari capolista, ma nel trenino delle contendenti al secondo posto. Oggi, al di là dell’allungo dei pugliesi (già promossi in B), la situazione è la stessa: «Posso dire che potevamo far meglio e non ci siamo riusciti. Qualcosa non l’abbiamo migliorata, ma nell’ultimo mese la squadra ha fatto uno step in avanti. Lo ha dimostrato a Monopoli, poi ai play-off non c’è da fare chissà quali calcoli.
Sono sfide che vanno vinte, cerchiamo di raggiungere questo traguardo. Dipende da noi». Ancora una volta, il tecnico toscano vuole responsabilizzare i suoi. Con quel «dipende da noi», Baldini vuole sottolineare quanto il gruppo abbia in mano il proprio destino, più di quel che dice la classifica. È per questo che i «musi lunghi» di qualche settimana fa non hanno ragione di esserci: «In squadra, a questo punto del campionato, cercano tutti di essere utili. Nessuno si sente più penalizzato». Semmai, sono le occasioni mancate a creare qualche rimpianto. I pareggi con Fidelis Andria, Potenza e Paganese, in questo weekend passato sul divano a guardare le partite delle altre, continuano ad essere nei pensieri di Baldini: «Il rammarico c’è. Se avessimo vinto quelle partite lì oggi potevamo sperare pure di giocarcela col Bari. Dispiace, ma vuol dire che non eravamo ancora pronti per questo tipo di sfide. Dopo quei pareggi, sono venute tre bellissime vittorie».
È proprio da questa striscia di successi che il Palermo vuol costruire la scala per risalire. Resta un solo posto utile per la Serie B e non esistono ricette particolari per raggiungerlo: «I play-off sono un torneo in cui non bisogna partecipare, bisogna vincere. Non abbiamo altre chance per sperare in un sogno». Arrivare secondi cambierebbe ogni prospettiva, ma la storia insegna che non sempre vince chi si piazza meglio. E Baldini, consapevole di ciò, sa bene di avere possibilità di farcela anche arrivando quarto. D’altronde, nel segmento finale di questa stagione, il suo Palermo sta avendo un rendimento altissimo, come dimostrano le tre vittorie consecutive e l’imbattibilità esterna che dura ormai da quattro partite, inclusi due successi negli scontri diretti per la griglia playoff: «Bisogna fare buon viso a cattiva sorte. Se arriviamo quarti è meglio perché non restiamo fermi, e arriviamo secondi è meglio perché ne giochiamo meno. Quel che ci capiterà sarà la cosa migliore per noi».