Palermo, Baldini lancia già un ultimatum: «O resta Castagnini o vado via». Il City potrebbe puntare su Rinaudo, le ultime

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’ultimatum lanciato da Baldini.

Chiarezza sì, diplomazia no. Non chiedetela a Baldini, ma questo a prescindere dai risultati. Perché il tecnico del Palermo è così, schietto e sincero, «da osteria» come dice lui stesso. Prendere o lasciare, ma se da un lato Mirri ha dichiarato pubblicamente di volerlo tenere, dall’altro è l’allenatore stesso a porre una condizione imprescindibile per la permanenza: «Renzo Castagnini mi ha dato la sua amicizia e mi ha fatto sentire un allenatore importante – ha dichiarato al Tgr Sicilia – se non ho questa persona accanto, dovrò fare un passo indietro e trattare la risoluzione del contratto».

Nessuna via di mezzo, ma già l’aveva fatto capire: vuole che l’intero gruppo di lavoro di questi sei mesi rimanga con sé. Altrimenti, il rinnovo automatico guadagnato con la promozione in Serie B può diventare carta straccia. E non è un’ipotesi da scartare, perché Baldini con le sue dichiarazioni entra a gamba tesa sulle trattative per l’ingresso del City Football Group in società. Trattative che procedono, comunque, senza intoppi. La holding con sede a Manchester ha le proprie idee sullo staff dirigenziale. Tra i profili non ci sarebbe certo Castagnini.

Non che vogliano rivoluzionare il team, anzi: in questi giorni, i tre emissari sbarcati a Palermo (lo scout Zavagno insieme ai manager Gigliani e De Montauzon) hanno visitato gli uffici del «Barbera» per conoscere da vicino chi lavora quotidianamente per il club. Non è passato inosservato il lavoro di Rinaudo sul settore giovanile, ad esempio, tanto da portare ad un sincero attestato di stima nei suoi confronti. Il dirigente palermitano, non è un mistero, è tra i papabili nel ruolo di ds. Che dal City Football Group arrivino apprezzamenti sul suo operato, non fa altro che rafforzarne la candidatura. E tra i dirigenti attuali, se c’è uno che appare destinato a restare anche con i finanziamenti arabi, quello è proprio lui. Più di Castagnini, che invece è in ottimi rapporti da lungo tempo con un altro Baldini, Franco, collaboratore diretto di James Pallotta, altro aspirante acquirente del club di viale del Fante.

Su chi entrerà in società, però, a Baldini non interessa granché: «Non mi interessa – ha dichiarato il tecnico a Radio Marte – a me interessano solo la squadra e il mio lavoro. Non voglio che mi rompano le scatole perché per me il lavoro è una missione». Eppure, forse non intenzionalmente, con le sue parole ha un po’ dato la scossa alle questioni societarie. Perché Mirri sta portando avanti i colloqui col City Football Group, in un percorso che dovrebbe arrivare ai primissimi di luglio con un accordo vincolante in mano. Ma lo sceicco Mansour, nei suoi investimenti calcistici in giro per il mondo, ha sempre tenuto i suoi uomini quantomeno a supervisionare le attività dei propri satelliti. Una situazione che potrebbe non essere del tutto compatibile con la richiesta di confermare il ds. Ancora qualche giorno per capire se l’affaire Castagnini avrà creato qualche scompenso o se, alla fine, è stato solo frutto dell’esuberanza verbale di Baldini, in piena sovraesposizione mediatica. Non sempre a suo favore, specie dopo aver detto a Sky che «se guardi una bella donna non c’è niente di male, ma se tu sei sposato e hai moglie e figli è inutile che vai a s… una ragazzina, fanno bene a tagliarti i c…»

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