L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul pari di ieri tra Palermo e Avellino.
Battaglia d’altri tempi al Barbera. Pari sotto la pioggia battente con tutto il repertorio di genere, pali, espulsioni, un rigore che il Palermo contesta più altri episodi da rivedere. Le emozioni non sono mancate per i tifosi tornati finalmente sugli spalti in circa 8.000, record stagionale dello stadio ma cifra ancora molto lontana dalle aspettative. Proseguono le rispettive serie utili, ma Filippi recrimina per non aver chiuso il tris di vittorie che sarebbe valso il secondo posto. Risultato giusto per quanto visto sul campo in una sfida ad alta intensità e grande ritmo.
Il Palermo si rimprovera il modo in cui ha subìto la rimonta. Dopo aver resistito stoicamente in più di un’occasione con Pelagotti sugli scudi, serrato le fila per la solita inferiorità numerica (durata solo 7′ per l’altra espulsione toccata a Rizzo che aveva fermato Valente lanciato verso la porta), ha pagato l’errore del giovane Peretti che ha “ciccato” un pallone su cui si è precipitato l’ex Plescia causando il fallo. L’Avellino era andato in svantaggio per un gran colpo di testa di Lancini su corner di Dall’Oglio.