L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” riporta le dichiarazioni di Fabio Liverani, allenatore del Lecce, in merito alle prestazioni di Mattia Felici. «Lui cresce nella mia scuola calcio dopo essere passato dalla Lazio, giocava nella Pro Roma nei dilettati, lo abbiamo visto e preso. Ha fatto due anni da noi, ha vinto il campionato regionale con gli Allievi facendo più di 30 gol. Era già pronto per misurarsi con i professionisti, quindi l’ho fatto venire a Lecce, in Primavera, la scorsa stagione, ma già da gennaio l’ho aggregato alla prima squadra. Appena Sagramola ci ha contattato ho pensato che per lui era arrivato il momento di misurarsi con i grandi. Mattia mi ha chiesto perché sapeva dei miei trascorsi a Palermo. Per lui era un’occasione unica. Palermo in D è meglio di una qualsiasi Serie C. Siamo contenti per lui e che stia iniziando a segnare qualche gol. Mi fa piacere che la rinascita del Palermo passi anche da un ragazzo cresciuto con me. È particolare, ha la giocata, vede la porta, ma non ha una soluzione tattica definitiva prosegue – può fare la seconda punta, trequartista e l’esterno, però più sta dentro al cuore dell’azione meglio è. Ha passo e gamba, è devastante, va più veloce con la palla che senza. Mi ricorda molto Ilicic, per quanto le distanze tra i due siano enormi ancora». Due gol in due gare molto importanti sono un segnale di maturità. «Sì, ma la sua forza è vivere tutto con grande divertimento, non è un peso assumersi responsabilità». A fine anno che succederà? «Torna alla base, sperando che il Palermo abbia vinto il campionato, ma non ho dubbi. Poi tra Palermo e Lecce si può mettere in piedi un discorso per la crescita insieme di categoria che può fargli solo bene. Già è un beniamino? So cosa può dare Palermo e Mattia ha bisogno di sentirsi amato e stimolato, nella positività dà sempre qualcosa in più».