Palermo, armi, droga e macellazione abusiva: coppia arrestata più volte in una settimana

Secondo quanto riporta il “Giornale di Sicilia”, macellazione abusiva, detenzione illegale di armi e coltivazione illecita di sostanze stupefacenti, oltre ad allaccio abusivo alla corrente elettrica. È lunga la lista di accuse a cui dovranno rispondere due coniugi palermitani del quartiere San Giovanni Apostolo, ex Cep, arrestati per vari reati emersi in diversi controlli effettuati dai carabinieri nell’arco di una settimana. A finire in manette anche un loro complice. .

La vicenda è iniziata il 30 aprile, quando i carabinieri della compagnia di San Lorenzo, perquisendo un’abitazione all’ex Cep, i militari hanno notato che una donna, M.A.T., 52 anni, aveva cercato di disfarsi di un involucro di plastica, lanciandolo nella vegetazione circostante. Nella confezione, subito recuperata dai militari, era stata nascosta una pistola semiautomatica “beretta” calibro 7.65, con matricola abrasa, completa di caricatore, 13 cartucce ed un silenziatore. Il tutto è stato sottoposto a sequestro e la donna arrestata con l’accusa di detenzione illegale di armi e munizioni, possesso di arma clandestina e ricettazione.

Durante lo stesso controllo i carabinieri forestali hanno denunciato il marito A.B. per il reato di macellazione abusiva di animali, poiché hanno trovato all’interno di un congelatore 70 chili di carne abbattuta, che previa verifica da parte dei veterinari dell’Asp, è stata affidata ad una ditta privata per lo smaltimento.

Infine, è stato accertato che l’uomo allevava clandestinamente quindici suini e deteneva due cavalli privi di codice stalla e sette cani privi di microchip. Per tale motivo, nei suoi confronti sono scattate sanzioni per più di 2000 euro.

Due giorni dopo, in una successiva perquisizione a casa dei coniugi, i militari hanno scoperto, all’interno di un passaggio, una serra artigianale con 127 piante di marijuana, tutte dell’altezza di circa un metro e mezzo. Lì è stato sorpreso anche una terza persona, S.P., palermitano di 50 anni, che si stava occupando di curare le piante.

La piantagione era attrezzata con materiale fertilizzante, lampade alogene e impianti di condizionamento, allacciati abusivamente alla rete elettrica pubblica.

I carabinieri forestali hanno infine trovato altri 35 chili di carne in una cella frigorifero, che è stata sequestrata insieme all’attrezzatura utilizzata per l’abbattimento.

A.B. è stato arrestato, insieme al complice, con l’accusa di coltivazione e detenzione illecita di stupefacenti e denunciato per furto aggravato di energia elettrica e macellazione abusiva di animali.

Gli arresti sono stati tutti convalidati e l’autorità giudiziaria ha disposto per i coniugi la misura cautelare degli arresti domiciliari e per il loro complice il divieto di allontanamento dal Comune di Palermo.

Ma non è finita qua. Il 6 maggio i carabinieri hanno arrestato nuovamente A. B., perchè in un’altra ispezione in casa, hanno rinvenuto un altro fucile ad aria compressa Diana mod. 35, non di libera vendita, privo di punzonatura, matricola ed altri segni identificativi. L’arma è stata sequestrata. L’arresto, anche in questo caso, è stato convalidato.