Palermo, ancora un agosto caldo: Saric sulla graticola
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo e in particolar modo su Saric messo sulla graticola.
Un posto da titolare da inseguire, le sirene di mercato da allontanare: che Saric sia abituato a estati movimentate si era visto già l’anno scorso con il passaggio al Palermo quasi sul gong, mentre adesso l’obiettivo è convincere Corini di potersi ritagliare ancora uno spazio importante in rosanero. Il ritiro ha privilegiato l’estro di Vasic e il rapido adattamento come mezzala di Gomes, ma il bosniaco sembra comunque destinato ad avere un ruolo importante nella prossima stagione.
Il Bari ha sondato il terreno per lui con una certa insistenza negli ultimi giorni, soprattutto per le difficoltà a riportare Benedetti in Puglia: tuttavia al Palermo non è mai arrivata una proposta concreta, né, di fatto, il sacrificio di Saric viene attualmente considerato prioritario. Sul bosniaco, che dopo aver scelto il numero 28 nel primo anno dovrebbe passare al 23, il City Group aveva compiuto un investimento importante, versando nelle casse dell’Ascoli una cifra vicina ai 2 milioni di euro: nel caso in cui venga deciso di lasciarlo partire difficilmente si partirà da una somma inferiore e a prescindere i rosa, che in mediana sono in cerca di acquirenti anche per Damiani e Broh, dovrebbero comunque avere tra le mani un sostituto ritenuto al livello di Saric.
Lui stesso, apparso in palla durante il ritiro e impiegato da Corini come mezzala sia destra che sinistra nel terzetto di centrocampo, sa di dover alzare il livello rispetto alla scorsa stagione in linea con le ambizioni del nuovo corso del Palermo: la fiducia riposta in lui dalla società e lo scarso interesse ad ascoltare richieste nei suoi confronti sono il segno di una pazienza che ancora non si è esaurita e della volontà di dare al giocatore una seconda chance, soprattutto perché ad Ascoli si era distinto come un centrocampista tra i più duttili ed efficienti della categoria, tanto puntuale nel fermare le avanzate avversarie quanto difficile da rallentare nelle ripartenze palla al piede.