Diciamolo chiaramente, il mese di Dicembre e soprattutto quello di Gennaio, sono stati uno dei periodi più brutti da vivere per un tifoso del Palermo. Ogni giorno un nuovo comunicato, ogni giorno una nuova notizia cupa, nera, che non lasciava spazi ad interpretazioni o a particolari riflessioni, i soldi non c’erano. Si è assistito alle farneticazioni di presunti presidenti, direttori sportivi di dubbia provenienza e procuratori di cui neanche si era a conoscenza.
Parole, parole e ancora parole, sembravano non finire mai: «L’aumento di capitale avverrà in tempi brevi», «Gli stipendi saranno pagati», «Nuove eccitanti notizie di mercato in arrivo», frasi dette ma mai rispettate, perchè di soldi non ne sono mai arrivati, giocatori nuovi non se ne sono realmente visti e lo scherzetto degli stipendi stava per costare una stagione al Palermo. Inutile addossare eventuali colpe a chi aveva creduto in questo progetto cedendo la società, il periodo «british» è ormai alle spalle e la vita continua.
Ma bisogna adesso fare però una riflessione rovesciando la medaglia: quali sono i lati positivi di tutta questa maledetta faccenda? Se non altro un primo risvolto utile è stato lo sfogo di Giuseppe Bellusci, che non solo ha rianimato la squadra che ha preso ancor più convinzione dei propri mezzi, ma ha mosso anche tutto l’ambiente, insomma il grido d’aiuto era necessario e almeno al momento sembra che stia portando i suoi frutti.
Che il Palermo navighi ancora in acque pessime è un dato di fatto, si continua a vivere di settimana in settimana e le prospettive future non si vedono ancora, ma è anche vero che adesso la situazione è completamente, anzi per meglio dire radicalmente cambiata. Al timone della società vi è un uomo che, nonostante per ovvi motivi si tende ad etichettare come un uomo del passato, ama il Palermo, ama i tifosi ed ama la città che gli ha dato più di quanto lui stesso potesse immaginare di avere in tutta la sua carriera.
Rino Foschi non è un tifoso semplice, è uno che sente di avere i colori rosanero incisi sul petto, uno che si emoziona quando parla del club, della città, della gente che gli vuole bene. Insomma Rino Foschi è uno che non tradirà mai quello che ama, o per lo meno è uno da cui non ti aspetteresti mai che ciò possa accadere.
Questo è il primo elemento per cui c’è da essere positivi in questo momento. Il secondo è legato alla passione e alla generosità, di quei tifosi un po’ più facoltosi, come nel caso di Dario Mirri, che pur di salvare un qualcosa che amano, decidono di dare una mano nel concreto, talvolta agendo più con il cuore che con la mente. Proprio lui, Dario Mirri, è il simbolo di una città che ha la reputazione di essere indifferente e inerme di fronte alle avversità, e che invece a dire la verità, quando decide di fare qualcosa mossa dal proprio orgoglio, la fa e basta.
Mirri ci ha messo i soldi, ma non si può non dare anche risalto a quel pubblico meraviglioso che Venerdì sera nella gara contro il Brescia, proprio quando la propria creatura invocava aiuto, ha deciso di darglielo popolando quello stadio spettacolare intitolato a Renzo Barbera.
L’aria è sicuramente diversa, il disfattismo sta via via lasciando spazio a quello che un tifoso dovrebbe sempre poter fare, amare, onorare e ammirare con fierezza la propria squadra del cuore. Niente è stato ancora fatto, il Palermo ad oggi è lontano dall’essere realmente salvo e dall’avere un progetto, ma questo adesso passa in secondo piano.
Qualcosa è cambiato e se da un lato il Palermo è ancora senza padrone, ha capito però di poter contare su tanta gente pronta a farsi in quattro per difenderlo, perchè il Palermo è di tutti quelli che lo amano.