Palermo all’inglese. La “cura City” funziona, Corini: «La notizia più bella è che il City Group crede in noi»
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle parole rilasciate ieri da Corini dopo il test vinto contro il Nottingham.
A parte le prospettive future che l’ingresso nel City Group ha reso concrete, non era affatto sbagliata l’idea di portare il Palermo nel centro sportivo di Guardiola approfittando della pausa internazionale. Non c’erano i Citizens con cui confrontarsi, a parte il convalescente Laporte e l’allenatore in seconda Maresca, ma c’erano i campi perfetti, le attrezzature avanzate e l’atmosfera. Nel pomeriggio di oggi, dopo l’ultima sgambata, la squadra torna a casa con una certa quantità di entusiasmo, nella testa allenamenti di alta qualità e la consapevolezza di aver superato un test significativo con una formazione di Premier, per quanto ridotta ai minimi termini. La vittoria non entrerà negli annali, però a chi vi ha partecipato durerà la voglia di raccontarla.
«D’accordo, era un’Under 23 – dice l’allenatore Eugenio Corini – Anche per questo è venuta fuori una partita molto fisica e intensa. Quel che serviva per prepararci all’impegno di Serie B con il Südtirol. Ho visto fluidità e intensità nonostante i carichi di lavoro dei giorni precedenti. Questa sera (ieri, ndr) i giocatori festeggeranno con una breve licenza per stare insieme e conoscersi meglio. Fino a mezzanotte, eh. Peccato solo aver segnato appena un gol».
Il punto sta qui. Costruzione del gioco buona, un certo numero di occasioni create, scarsa efficacia nelle conclusioni. Corini lo ammette: «Sì, bisogna lavorare su questo aspetto. Tuttavia l’importante è portare la palla lì e con il Nottingham lo abbiamo fatto spesso. Sono contento perché da questo punto di vista ho notato una crescita».
Questi giorni hanno permesso poi all’allenatore di esplorare la profondità della rosa. Ieri i cambi e il passaggio al 4-2-3-1 hanno reso più allegra una manovra che stava diventando monotona. «Io lo dico sempre ai ragazzi: i cambi sono strategici, anche un minuto di partita può spostare gli equilibri. Una gara si imposta in un certo modo in base alle caratteristiche tue e degli avversari, ma in corso d’opera puoi aver bisogno di cambiare. Giocare con una sola punta e due tornanti è una opportunità in più. Qui e nell’ultima di campionato a Frosinone i giocatori sono entrati con lo spirito giusto. Questo tiene alto il livello della squadra». Dunque, saluti e baci da Manchester. «Si è visto da come siamo stati accolti quanto il City Group creda nel Palermo. E secondo me è una grande notizia». A presto per gli sviluppi.