Palermo, allarme negli ospedali: i guanti non bastano più

Secondo quanto riporta “Repubblica”, prima mancavano le mascherine, adesso i guanti in lattice. La fase 2 dell’epidemia si apre all’insegna di un nuovo allarme in corsia: a Villa Sofia – Cervello ma anche al Civico e al Policlinico i guanti monouso non bastano.

Il fabbisogno stimato (anche in epoca precovid) solo per l’ospedale Villa Sofia-Cervello è di circa 200 mila guanti a settimana, 28 mila al giorno: vanno cambiati ogni volta che si visita un paziente. Sabato si è rischiato di restare a secco, poi sono arrivati circa 15 mila pezzi distribuiti dalla Protezione Civile. In realtà meno del fabbisogno giornaliero. La ditta che normalmente forniva l’azienda ospedaliera non manda più nulla da settimane. Ad aprile l’ospedale ha revocato una procedura d’acquisto, senza alcuna motivazione.

I 3,8 milioni di guanti distribuiti dalla Regione e dalla Protezione civile nazionale dall’inizio dell’emergenza sono quasi esauriti e in difficoltà sono sono anche il Civico e il Policlinico dove i guanti arrivano con il contagocce. Solo l’Asp di Palermo in questo momento ne ha sufficiente disponibilità. La gara di bacino che avrebbe dovuto rifornire tutti gli ospedali del Palermitano non è mai partita, a differenza di Catania dove infatti il problema dell’approvvigionamento di guanti in lattice o nitrile non c’è.

Il sindacato Cimo di Villa Sofia-Cervello chiede l’intervento del prefetto: “Situazione preoccupante relativamente all’approvvigionamento di guanti monouso indispensabili per garantire la continuità assistenziale in sicurezza sia per gli operatori che per i pazienti. Il fabbisogno settimanale stimato è ben noto ed è pari a circa 200 mila guanti. In atto ne arrivano poche migliaia ogni due tre giorni. Così non si può andare avanti, si rischia il blocco dell’assistenza perché non ci sono dubbi che senza guanti monouso, a prescindere dall’emergenza Covid, non si può lavorare nei reparti e nei servizi. Forse siamo in una situazione in cui sarebbe necessario l’intervento de prefetto prima di arrivare alla sospensione dell’assistenza ai pazienti.”