L’edizione odierna de “La Repubblica” ha riportato alcune reazioni di tifosi rosanero illustri all’arrivo di Mansour al Palermo.
Gli arabi sono sbarcati in Sicilia. E non ci riferiamo al dominio islamico iniziato nell’827 con la conquista di Mazara del Vallo che segnò per secoli la storia dell’Isola, ma a quello decisamente più pacifico dei giorni nostri che apre la nuova era del Palermo City grazie alla firma dell’accordo tra il presidente Dario Mirri e gli emissari dello sceicco Mansour bin Zayed Al Nahayan, adesso principale azionista del club di via del Fante.
Ormai risponde solo in arabo Lello Analfino, il cantautore di origini agrigentine, ma col cuore rosanero, che nel 2019 ha dedicato alla squadra un inno d’amore e di fede. «Sono felice – dice l’artista – di questo investimento che riaccende l’entusiasmo non solo del popolo palermitano, ma della Sicilia intera, perché siamo tutti sotto un’unica bandiera. La realtà offerta dagli arabi del Manchester City ci darà la giusta occasione per poter tornare a vedere il Palermo in scenari importantissimi come la serie A e oltre. Ne sono sicuro».
Soddisfatto, ma più cauto di Analfino, è lo scrittore palermitano Santo Piazzese. «Le premesse ci sono tutte – dice – ma voglio rimanere prudente e aspettiamo i fatti, anche se rimango tendenzialmente ottimista. Trovo inoltre divertente lo spirito con il quale i tifosi palermitani si apprestano a vivere questa nuova avventura: il video che gira in questi giorni sul finto sceicco a bordo di una vecchia auto tinta rosa e nero, è un esempio classico dell’umorismo palermitano».
L’unica perplessità sul nuovo “miracolo” rosanero la nutre il giornalista e scrittore Roberto Alajmo. «Spero – dice Alajmo – che Mirri diventi comunque un punto di riferimento per la nuova società non soltanto perché è una persona competente, ma soprattutto perché conosce bene l’entourage sportivo». «Quanto di questa enorme mole di denaro sarà investita nel grande indotto che ruota intorno al mondo del calcio?», si chiede Gian Mauro Costa, giornalista e scrittore. «Siamo in un periodo – continua Costa – nel quale tutto il mondo del calcio è in mano a gruppi di potere stranieri e quindi che il Palermo sia un mercato appetibile è sicuramente un grande affare, anche se rimango prudente sulle aspettative».
Un sogno aspettato da tanto tempo anche da un fan sfegatato come Fabrizio Micari, ex rettore dell’ateneo palermitano: «Quello che si sta vivendo è davvero un sogno – dice Micari – È stato bravissimo Mirri che ha traghettato la squadra in questi anni. La speranza è di arrivare in serie A nel più breve tempo possibile. L’esperienza ci insegna che soltanto nella grandi squadre ben strutturate con una disponibilità economica importante e con uno staff internazionale possiamo raggiungere grandi obiettivi». Per tutti Dario Mirri è il punto di riferimento che garantisce continuità e sicurezza per la sua competenza in materia.
«Per me la nuova era del Palermo è già nata con l’arrivo di Mirri – conferma l’attore comico Roberto Lipari – e mi auguro che continui ad esserci sempre. Sugli arabi invece penso che dopo millenni ritornano e questa è la dimostrazione che quando uno arriva in Sicilia, si trova così bene che poi non può fare a meno di tornarci».