Al Barbera l’ennesimo scempio, riassunto perfetto di una stagione ormai segnata in negativo da tempo. Gli ultimi risultati utili consecutivi lasciavano presagire un equilibrio finalmente ritrovato, ma il Palermo torna ad essere quello che è sempre stato. La polvere torna a fuoriuscire da sotto il tappeto e, mentre qualcuno guardava al match contro la Cremonese come uno scontro diretto per il quarto posto, l’ottava posizione torna nuovamente in discussione. È un Palermo fragile, premuroso, immaturo e influenzato da decisioni esterne spesso indecifrabili.

È la Cremonese a prendersi la scena. Soprattutto nella prima frazione di gioco, i grigiorossi mostrano la netta differenza evidenziata dalla classifica, con Audero chiamato agli straordinari per tenere a galla i suoi. Il Palermo approccia oggettivamente male il match e fatica concretamente a consolidare tre passaggi consecutivi, con una mediana che soffre la mancanza di un calciatore di qualità in mezzo al campo. Blin e Gomes aiutano massicciamente in fase di interdizione, ma a soffrirne è senza dubbio il reparto offensivo. Brunori è fuori posizione, Verre fatica notevolmente e Pohjanpalo corre e lotta, pregando possa arrivare dal cielo una palla vagante, perché su azione manovrata ci ha perso le speranze.

Nonostante ciò, il Palermo la sblocca con Gomes e raddoppia con Brunori dal dischetto, concretizzando con lucidità i soliti episodi che i rosanero attendono ad ogni match. Al 70’ il risultato è netto: 2-0 con 20.000 tifosi a supporto. Il Palermo, però, decide di fare tutto l’opposto di ciò che avrebbe dovuto fare e la Cremonese, forse consapevole della fragilità dei rosanero, inizia e completa una rimonta a cui i tifosi non sono mai abituati.

Le domande e i dubbi aumentano gara dopo gara e, con il pesante investimento della società nel mercato di gennaio, ciò non può essere più tollerabile. Se l’obiettivo dichiarato dal club è la Serie A, è il momento di scendere dalle nuvole e rendersi conto che la Serie B è un campionato che non regala nulla a nessuno.

Il tempo è scaduto e tutto è ormai compromesso, in una stagione decisamente borderline. Il mercato sembrava potesse dare una scossa definitiva, ma è evidente che oltre alle problematiche strutturali la guida tecnica ha abbondantemente fallito. La piazza ha da tempo decretato il proprio giudizio e un passo indietro sembra ormai impossibile. Sconfitte del genere tagliano le gambe a qualsiasi ambizione. Ora resta solo il silenzio, mentre il sogno si sgretola sotto il peso delle proprie fragilità.