Palermo ai play-off. Cosa cambia tra 5° e 6°
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui playoff di serie C analizzando la differenza tra 5° e 6° posto.
Sesto posto, per il momento. Ciò significa, qualora il campionato terminasse oggi, che il Palermo partirebbe dalla fase preliminare dei play-off senza saltare nemmeno un turno. Non solo: la prima partita si giocherebbe sì in casa, ma dalla successiva il fattore campo sarebbe già a rischio. «Se giochiamo così e gli avversari ai play-off saranno questi, mi va benissimo», ha ammesso il tecnico dopo Francavilla, ma dati alla mano è chiaro che i rosa debbano cambiare totalmente registro in previsione degli spareggi promozione. Perché per avere la certezza di disputare quantomeno le sfide preliminare nel proprio stadio, è necessario chiudere il campionato al quinto posto.
Dal sesto posto in giù, per giocare anche la seconda partita di play-off in casa bisognerà sperare in uno scivolone di chi sta davanti. Poi, dalla fase nazionale, le sfide saranno in gare di andata e ritorno, dunque si potrà provare a massimizzare l’effetto «Barbera» per non pagare lo scotto di una classifica peggiore. O cambia la classifica, quindi, o cambia la marcia del Palermo lontano dal proprio stadio. Allo stato attuale, però, c’è l’incubo esterno sin dalla fase preliminare. Eppure, basta poco per cambiare prospettiva.
Dal quinto al sesto posto non cambia il numero di partite da affrontare per centrare la promozione (dieci, sempre e comunque), ma almeno si ha la certezza di affrontare le sfide iniziali in casa. Certo, non un vantaggio come partire dal secondo turno o addirittura dalla fase nazionale, ma per chi non riesce a sfondare in trasferta come il Palermo può essere già qualcosa.