L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul gioco del Palermo.
Per la gara di stasera non sono attese grandi novità rispetto alla partita di Ascoli, ma abbiamo la sensazione che Corini cambierà qualcosa. Un po’ per non escludere nessuno e evitare la brutta distinzione tra prime e seconde linee, e poi perché tra quattro giorni il Palermo tornerà in campo. Cosa serve un organico competitivo allora se non per dosare le energie? Il principale dubbio è tra Stulac e Gomes. Nelle ultime due partite ha giocato lo sloveno, oggi il francese (che sembrava intoccabile) potrebbe tornare titolare davanti alla difesa. Si tratta di giocatori molto diversi nell’interpretazione del ruolo. Stulac sta bene fisicamente ed ha ripreso fiducia ma Gomes scalpita. Sarà un dualismo che ci porteremo per tutta la stagione. Stesso dubbio a sinistra dove Aurelio e Lund si contendono una maglia con eguali possibilità. Ad Ascoli, Aurelio ha dimostrato di reggere bene il confronto con lo statunitense che però era reduce da un viaggio transoceanico. In avanti non dovrebbe cambiare nulla, Insigne è stato convocato ma forse è presto per vederlo titolare. In mezzo al campo Segre e Henderson sono favoriti, ma Coulibaly nei pochi minuti giocati ad Ascoli ha impressionato per forza fisica e presenza in campo. La questione resta aperta.
Ma resta aperta anche la questione di una manovra che può migliorare, anzi deve migliorare. Perché l’organico lo consente. Siamo tutti convinti che davanti alla prospettiva della Serie A l’unica cosa che conta è il risultato, come ben teorizzava Giampiero Boniperti. E tutti i tifosi sarebbero felici di festeggiare una promozione dopo tante partite vinte, come ad Ascoli, in mischia nei minuti di recupero. Ma scorrendo tutte le quattro partite giocate finora dal Palermo è evidente che qualcosa in più si può fare nella costruzione del gioco, nella circolazione della palla, nello sviluppo della fase offensiva. Finora, come già detto, affidata principalmente alle iniziative individuali o alle palle inattive. Il bilancio di queste prime quattro gare è oltremodo positivo soprattutto per la tenuta della difesa, ma se si vuole andare davvero lontano bisogna sapere separare la qualità del risultato dalla qualità della prestazione e questa squadra ha tutti i mezzi per potere offrire un calcio più brillante. A Corini il compito di migliorarla, partita dopo partita. Col fiato dei tifosi sul collo, come storicamente è capitato a tutti i tecnici che hanno allenato il Palermo.