Il Palermo scaccia via le “vespe” e ritrova la tanto agognata continuità. Dopo il 2-0 contro il Modena, i rosanero concedono il bis superando di misura la Juve Stabia, guidata da Guido Pagliuca (ieri squalificato e al Sio posto Tarantino, ndr). Pur non brillando con una prestazione impeccabile, il Palermo si affida a compattezza, dedizione e capacità di sfruttare gli errori altrui per continuare la scalata in classifica. È come se la squadra di Dionisi avesse trovato finalmente il giusto ritmo e la propria identità.

L’approccio iniziale è sembrato promettente, con tanta voglia di attaccare e di entusiasmare il pubblico sugli spalti. Tuttavia, la Juve Stabia non è rimasta a guardare, prendendo rapidamente le misure. Pagliuca, come un abile scacchista, piazza una marcatura a uomo su Gomes e Ranocchia, neutralizzando gran parte delle trame offensive rosanero. I palloni costruiti da Nikolaou, spesso gettati al vento, rallentano la manovra e permette agli ospiti di dominare nel possesso, ma il Palermo non lascia spazi e nel secondo tempo sfodera il colpo decisivo.

SUPER SIRIGU: LA DIFESA NON BALLA PIU’

 

Sirigu è guardiano e pilastro, regge l’intera fortezza. Con interventi puntuali e una presenza imponente, il numero 46 sta trasformando la difesa in un muro invalicabile. Secondo clean-sheet consecutivo, simbolo di un reparto finalmente solido, capace di affrontare e impattare le avanzate avversarie senza farsi travolgere. Nikolaou appare più sicuro, Baniya  morde le caviglie e Ceccaroni adesso è leader. L’ex Venezia brilla sia in fase difensiva che offensiva, con una prestazione impeccabile e da sottolineare. Al contrario, Lund fatica a trovare continuità, ma sulla sua corsia può contare sul supporto di Ceccaroni, che interviene a suo supporto ogni volta che lo statunitense si trova in difficoltà.

BRILLA ANCORA LE DOUARON

 

Jeremy Le Douaron si conferma ancora una volta il bomber di cui il Palermo aveva bisogno. Anche in una serata in cui le occasioni sono poche, il francese non manca l’appuntamento con il gol, sfruttando una respinta maldestra del portiere avversario. La sua prestazione non è appariscente, ma la lucidità sotto porta e la capacità di creare spazi per i compagni lo rendono una pedina fondamentale nello scacchiere di Dionisi. È come un artigiano che lavora nell’ombra, realizzando opere preziose con precisione chirurgica.

Adesso il futuro lascia ben sperare.
Con questa vittoria, il Palermo raggiunge il quinto posto, dimostrando quanto sia sottile la linea tra il buio e la luce in una categoria così equilibrata come la Serie B. I fantasmi che avevano tormentato i rosa sembrano ormai dissolti e alla ricerca di nuove vittime, lasciando spazio a una squadra più sicura, coesa e determinata. La continuità, da traguardo da inseguire, può finalmente diventare il pilastro del girone di ritorno.

Le prossime partite diranno se il Palermo è pronto al definitivo salto di qualità. Il mercato, ancora in fase di stallo, potrebbe fornire nuovi tasselli per completare il mosaico. Ma una cosa è certa: adesso il Palermo è squadra nelle difficoltà, nelle idee e nell’identità.