Finalmente una vittoria di cui parlare, quella conquistata con le unghia e con i denti ieri dai rosanero. Contro il Frosinone, un Palermo diverso in tutto e per tutto, è tornato a far emozionare i propri tifosi e soprattutto ad ottenere i tre punti pesantissimi in chiave salvezza. Salvezza che passerà sì dalle gare del Carpi da qui a fine stagione, ma anche dal “Barbera”.
Quelle che attendono gli uomini di Davide Ballardini saranno tre finalissime. La vittoria al “Matusa” ha restituito speranza a tutto l’ambiente palermitano nonché all’intera squadra. E in attesa di un passo falso del Carpi, questa sera impegnato contro l’Empoli, i rosanero da domani dovranno pensare già alla prossima sfida. Domenica in città è attesa la Sampdoria per la prima delle tre finali.
Il calendario sulla carta sembra sorridere più ai rosanero che al Carpi. Gli uomini di Castori da qui a fine stagione dovranno vedersela con Juventus in trasferta, Lazio in casa ed Udinese in Friuli (oltre che con l’Empoli questa sera). Sorrentino e compagni, invece, sotto attesi da Sampdoria, Fiorentina ed Hellas Verona. La prima e la terza al “Renzo Barbera”, la seconda lontano dalle mura amiche.
E’ proprio dal Renzo Barbera che passa la salvezza degli uomini di Ballardini. Un Barbera chiamato ad accantonare i malumori manifestati nelle scorse settimane. Perché per la volata salvezza, infatti, il Palermo e Palermo hanno bisogno di far fronte comune: «Ora ci aspettano due partite in casa ed una fuori, spero di vedere il “Barbera” pieno come una volta. I nostri tifosi devono essere il dodicesimo uomo in campo». Questo è anche l’auspicio di capitan Sorrentino espresso dopo la gara contro i ciociari.
Rancori e rabbia dunque dovranno essere rimandate a dopo il match col Verona, ovvero ultima giornata di campionato. Ora più che mai il Palermo ha bisogno del suo pubblico. Sarà anche una frase fatta che ormai sentiamo ripetere da mesi, ma l’unica differenza è che adesso non può non essere accolta dai sostenitori rosanero. Questa squadra per continuare a sperare ha bisogno di crederci fino alla fine e per farlo serve che l’intero ambiente remi nella stessa direzione.