Palermo, addio a Troja: il “Reuccio di Resuttana”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla scomparsa di Tanino Troja.
Se ne è andato ieri mattina Gaetano (Tanino per tutti) Troja, il 25 luglio avrebbe compiuto 79 anni e da mesi stava male. Prima il diabete. poi Una lunga serie di complicazioni. Per i tifosi del Palermo più giovani Tanino Troja (quella «j» e fu aggiunta successivamente, per iniziativa del-la stampa lombarda, nella sua prima stagione a Brescia, per aggraziare un cognome che sembrava poco onorevole) è un campione d’altri tempi, una maglia da onorare, tante storie tramandare una mai vissute e viste letteralmente in bianco e nero su Youtube.
Il gol in tuffo al Cagliari di Riva, la rovesciata al Genoa. Ma per chi c’era, in quegli anni Sessanta e Settanta, in quell’Italia che cresceva e che vedeva anche nel calcio un momento di riscatto, Tanino e Palermo rappresentò la «grande speranza». il sogno che si poteva realizzare anche nel profondo Sud.
Perché senza mezzi termini possiamo dire due cose: Tanino Troja detto il «reuccio di Resuttana» è stato il più forte attaccante nato a Palermo che abbia vestito la maglia rosanero. Affermazione assolutamente attuale. Ed è stato il primo ragazzo palermitano diventato ricco per mezzo del calcio. Ricco per quei tempi se fosse tuto quaranta anni dopo, come tanti campioni della sua generazione, avrebbe guadagnato molto di più, ma quelle centottontamila lire al mese del suo primo stipendio sembrarono una enormità