Palermo a Venezia in cerca di punti e buone manovre: Insigne dal 1′
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla gara tra Venezia e Palermo in programma questa sera.
È stato un campanello d’allarme o campane a lutto? È stato solo uno sfortunato episodio o il naturale epilogo di un inizio di campionato iniziato con tanti punti, molti proclami e poco gioco? Insomma, stasera a Venezia proveremo a capire cosa è accaduto davvero venerdì sera al Barbera in una delle serate più calde e nefaste degli ultimi anni. Proveremo a capire se questo «percorso» può davvero por- tare lontano. Ce lo dirà il risultato (che è l’unica cosa che conta per gran parte dei tifosi) ma soprattutto la prestazione, perché la sconfitta col Cosenza nasce principalmente dalla convinzione che la settimana prima il Palermo ad Ascoli aveva fatto una gran partita.
Come del resto a Reggio Emilia. Alla fine del campionato tutti guarderemo solo la classifica, ma oggi abbiamo il dovere di guardare soprattutto alla prestazione, alla crescita di questa squadra che pur avendo mi- gliorato certamente l’assetto difensivo si porta in avanti gli stessi problemi dello scorso campionato. Problemi che portarono Corini a cambiare modulo nel girone di ritorno (dal «4-3-3» al «3-5-2» con l’inserimento di un altro attaccante vicino a Brunori), senza tuttavia mai arrivare a una soluzione convincente. Oggi i problemi sono principal- mente tre: circolazione della palla (nessuno gioca di prima), partecipazione dei centrocampisti alla fase offensiva e migliore impiego di Brunori, che gioca sistematicamen- te con le spalle alla porta contro due avversari. Riuscirà il Palermo a migliorare? Vedremo. Intanto va detto che la partita di oggi seppur difficile per la forza di questo Venezia che punta alla Serie A presenta qualche elemento positivo. Perché i padroni di casa attaccheranno forte e si scopriranno. E il contropiede resta oggi il migliore schema offensivo del Palermo.
A sinistra giocherà Di Francesco, a destra Insigne, che ha superato senza danni la botta di venerdì. Perl resto qual- che incognita, ma non troppe perché forse non è ancora tempo di «rivoluzioni». In difesa (per Ceccaroni una gara speciale contro la sua ex squadra) dovrebbe cambiare il solo Aurelio, per fare posto a Lund. In attacco, come detto Insigne, Di Francesco e Brunori, che ad aprile sbloccò la gara dopo pochi minuti proprio con un contropiede centrale. In mezzo al campo sono tanti e considerato che venerdì il dispendio di energie è stato notevole è plausibile qualche cambio. Certo Segre sembra il più in forma. Henderson è uscito ma non ha certo demeritato. Vasic è sembrato un corpoestraneo, Coulibaly ancora sembra fuori dagli schemi. Resta il solito dualismo nel ruolo di play-maker tra Stulac e Gomes, che da mezzala non convince proprio per niente. Non è facile capire cosa farà Corini, c’è ancora la sgambata di questa mattina per capire chi sta meglio.