L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul ritiro a Manchester del Palermo.
Il campionato si ferma, il Palermo no. Corini e i suoi partono oggi, in mattinata, alla volta di Manchester. Il volo decollerà verso le 11 da Punta Raisi e la squadra, nel pomeriggio, sosterrà il suo primo allenamento sul campo dell’Etihad Campus, casa del City e quartier generale del gruppo di proprietà dello sceicco Mansour.
Una galassia in cui i rosanero sono entrati quest’estate e che apre le porte a tutta una la delegazione palermitana in trasferta nel Regno Unito. Il tecnico ha convocato la squadra al gran completo, al seguito ci sarà anche la dirigenza del club: il presidente Mirri, il dg Gardini e li ds ad interim Rinaudo, per il quale si attendono novità sull’eventuale conferma a breve. La portata dell’evento, d’altronde, si intuisce da se. Non saranno ancora i tempi dei big match in campo internazionate, ma il Palermo a Manchester nella casa dei citizen riporta alla mente i tempi d’oro, quando in Inghilterra si andava -e si vinceva – per le slide di Coppa Uefa col West Ham.
II ritiro, espressamente richiesto da Corini per poter recuperare il tempo perduto in estate, servirà per dare al Palermo quel famoso legame che ancora manca, per quanto a sprazzi si siano viste prestazioni di alto livello, soprattutto in casa. Anche per questo, il tecnico vuole tutti con se. Ha fatto delle scelte tecniche, dovendo fare i conti con un organico più ampio del previsto, ma per questo viaggio nel Regno Unito non intende lasciare fuori nessuno. Anche perché ci sera da lavorare, sin da subito: oggi pomeriggio si inizia col primo allenamento sul campo dell’avveniristica struttura creata dal City Football Group, poi due giorni di doppie sedute e venerdì la sessione congiunta con il Nottingham Forest, per poi tornare in campo sabato mattina prima di ripartire verso l’Italia. Cinque giorni per far diventare il Palermo ancore più squadra di quanto non sia già.