L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” riporta alcune parole di Dario Mirri direttamente dal ritiro di Manchester.
Fermiamoci lì, per ora. «Il calcio a Palermo è responsabilità sociale. Dietro c’era una vicenda triennale di successo: due promozioni da vera e propria start-up, il Covid scavalcato, il pubblico che ci si è stretto intorno. Ma è tutto il calcio italiano a essere assetato di conoscenza. Anche per questo, immagino, sono stato scelto come membro del consiglio direttivo della Lega di B. Il Manchester City nel 1999 era sostanzialmente come il Palermo. Guardatelo ora».
Il City ha trovato la fata di Cenerentola negli investimenti di Abu Dhabi. «Noi non li abbiamo, e proprio per questo diventa basilare il know – how di una proprietà internazionale. Un bagaglio straordinario di cultura calcistica. Il City Group non sarà il soggetto più ricco del mondo. Di sicuro è ricco di competenze. Questo mi attrae. Loro portano la loro esperienza, la nostra sfida è calarla nella realtà di Palermo».