Prevendita aperta per la gara tra Cosenza e Palermo, ma tra i tifosi rossoblù scoppia la polemica.
Come si legge su “Cosenzapost.it” la tifoseria calabrese ha accolto in maniera tiepida l’invito di popolare in massa le curve del vecchio San Vito. E’ palpabile la preoccupazione della gran parte dei tifosi, ma tra tanti messaggi di ironica amarezza se ne scorge anche qualcuno all’insegna dell’ inguaribile ottimismo o il tipico commento dell’innamorato perso, che critica l’operato di Guarascio, Gemmi e squadra, ma che la gara del Cosenza la vedrà dallo stadio. come da tradizione.
Ci si attendeva, forse, un invito più “caloroso” attraverso l’istituzione di prezzi popolari o l’introduzione di altre iniziative mirate a riaccendere un rapporto sfibrato da 5 ko consecutivi. Uno scollamento inevitabile, che purtroppo è certificato dai numeri dei paganti, in costante decremento se si fa il paragone tra la gara inaugurale contro il Modena (9.229) e l’ultima sfida casalinga in ordine di tempo, quella contro il Frosinone (3756). In mezzo, le 9.149 (ma con oltre 1.000 tifosi ospiti) fatti registrare contro il 223 Bari, e i 6.076 dell’anticipo del venerdì sera contro il Como.
Una sola impennata, quella fatta registrare, di sabato pomeriggio, contro il Genoa (7.434 di cui almeno 700 tifosi del Grifone). Insomma, non un buon viatico in attesa di una gara che può determinare molto del futuro percorso dei lupi, e che da Palermo vivono con la serenità di chi cerca la terza vittoria di fila, forte di due successi convincenti contro Modena e Parma, e che sembra aver trovato la giusta alchimia anche lontano dal Barbera, dove sin qui aveva balbettato (solo 4 dei 15 punti 15 conquistati). Una gara da vincere di carattere, con idee nuove, che Viali dovrà trasferire, e in fretta, a un gruppo che ritrova, almeno negli allenamenti, un Florenzi in via di ripresa dopo la lesione del collaterale mediale del ginocchio destro, e sabato dovrà giocare per i tre punti, ma non solo. Battere il Palermo significherebbe interrompere il filotto nero e allontanare dalla mente del tifoso deluso lo spettro della rassegnazione che aleggia dietro l’indignazione social.