L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sull’identità del Palermo che cambia per tutte e undici le gare sotto la guida di Baldini.
Alla ricerca di un’identità che ancora non c’è. Dopo dodici gare Baldini non ha ancora trovato un undici titolare, una formazione stabile sulla quale inserire i cambi in corso di partita. E gli effetti si leggono nella classifica che vedere il Palermo inchiodato al sesto posto da diverse settimane. Il tecnico toscano dopo il pareggio per 2-2 di Potenza, che ha fatto seguito a quello con la Fidelis Andria, ha tuonato contro la squadra accusando di non avere carattere e attaccamento alla maglia. Parole dure nella speranza di ottenere una scossa da parte dei giocatori per la gara di Pagani.
C’è da dire che anche Baldini ci ha messo del suo nel rendimento al di sotto delle aspettative dei rosanero, con delle scelte spesso singolari che hanno evidenziato come abbia fatto fatica a capire l’organico che ha a disposizione. Il tecnico in 12 gare, infatti, ha schierato la stessa formazione soltanto due volte: con il Monterosi e con il Messina. Poi, ha sempre cambiato interpreti. Undici formazioni diverse nel tentativo di trovare, invano, una quadratura del cerchio. Volendo escludere la sua gara d’esordio a Catanzaro in cui la formazione era stata dettata più dal Covid che da scelte tecniche, per il resto è stata una variazione continua. Come detto, solo le due gare successive hanno trovato una continuità nello schieramento iniziale, ma non nei risultati perché al successo con il Monterosi è seguito il 2-2 con il Messina.