Padre urla al figlio in campo: «Spaccagli le gambe». Sospesa gara tra Esordienti
«Spaccagli le gambe». Questo è quanto ha urlato un genitore dalla tribuna, e per questo motivo l’allenatore della squadra avversaria ha ritirato i suoi giocatori dal campo. Il fatto è avvenuto nel Torinese durante la partita di categoria Esordienti, ragazzi di 12 anni, Venaus-Lascaris. A seguito delle urla ripetute del genitore e le minacce, il tecnico ha deciso che non si poteva andare avanti, che non c’era nulla di educativo e di sportivo in quel che stava succedendo. Sulla tribunetta tra gli altri genitori il clima si stava scaldando. Anche se in campo la situazione sembrava serena l’allenatore valsusino Fabrizio Vigna, ha reagito nel modo più eclatante, che non ha raccolto però la solidarietà del collega del Lascaris (di Pianezza), Domenico Delli Calici, secondo il quale sarebbero dovuti uscire i genitori. Successivamente il Venaus ha diffuso una lettera aperta al papà esagitato in più punti. Il succo? «È apprezzabile che tu segua tuo figlio in una trasferta lunga. Ma non per insultare chi gli consente di giocare o di esibire dalla tribuna la tua sconfinata ignoranza danneggiando tutti». «Ho detto massacriamoli, ma intendevo dire a livello di gioco, non ho detto di spaccare le gambe ai bambini – si è difeso il genitore accusato -. Sono termini che si usano durante le partite di calcio, ma da lì è scoppiato il pandemonio con uno dei genitori del Venaus che è venuto verso le tribune per avere un contatto fisico con me, scatenando il parapiglia. Prima di quella frase me l’ero presa con l’arbitro. Dopo tutto questo mi sento provato, mi stanno mettendo in croce senza motivo. Sono uscite parole sbagliate, ma che riguardavano il gioco». L’allenatore e la dirigenza del Lascaris hanno però la scelta del Venaus di lasciare il campo: «Queste cose succedono ogni sabato nei campi giovanili – dice l’allenatore del Lascaris – se adesso si iniziano a fare i comunicati stampa e a interrompere le partite per ogni minima parola, è finita. Io dovrei farlo ogni sabato quando insultano i miei ragazzi, è una cosa di routine. Dopo il parapiglia tra i genitori la cosa era finita lì, ma l’allenatore del Venaus ha inspiegabilmente subito mandato via i suoi ragazzi. Queste cose normalmente si risolvono parlandosi tra dirigenti e allenatori, senza fare i comunicati stampa. Non è una cosa normale lasciare il campo di gioco per le urla dei tifosi».