Padova-Palermo. La B in 4 mosse. Chiricò-Brunori, il gemellaggio, i gol dalla panchina. Show per 14 Mila”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla gara di questa sera tra Padova e Palermo.

Una sfida che vale una stagione. Due partite attesissime, con i biglietti polverizzati e l’attesa che giorno dopo giorno si fa sempre più sfiancante. Stasera c’è il primo atto di Padova-Palermo, due big del nostro calcio che mancano dalla Serie B da tre anni e che nel corso degli anni hanno raccontato storie molto particolare. Vediamo di riassumerne quattro tra le più curiose.

Soleri “conteso” L’uomo dei gol dalla panchina. Tra gli uomini più attesi di questa finale c’è Edoardo Soleri, che con la maglia del Palermo ha segnato 12 reti, tutte dalla panchina. Stasera si troverà di fronte molti ragazzi che conosce bene: il suo cartellino è infatti del Padova che lo ha mandato in Sicilia un’estate fa in prestito, con il diritto di riscatto in mani ai rosanero che dunque potranno decidere il suo futuro. Facile intravedere dove sarà visto che sta disputando la sua migliore stagione tra i professionisti, lui che nella Primavera della Roma arrivò a segnare ben 24 gol. Probabile che stasera parta ancora dalla panchina visto che quando ha cominciato dall’inizio – l’ultima volta in casa contro la Feralpisalò – non ha mai fatto centro. Chissà se il Padova si mangerà le mani dopo avergli dato fiducia e averlo riportato in Italia dopo la serie di prestiti all’estero in Spagna, Olanda, Portogallo. Di sicuro, all’epoca della cessione, era difficile prevedere che se lo sarebbe trovato di fronte in una finale playoff…

Gemellaggio. Tifosi amicida 40 anni
La capienza dello stadio Euganeo è stata ulteriormente ampliata e portata nelle ultime ore a circa 14 mila posti. Tutti i biglietti sono stati venduti e, se non ci fossero stati i lavori per la nuova curva, sarebbero stati molti di più. Il Palermo avrà al seguito almeno 3mila tifosi ma non sono previsti problemi di ordine pubblico: biancoscudati e rosanero sono gemellati da quasi 40 anni, dal 1983, e la loro amicizia ha resistito all’usura del tempo e al cambio degli scenari politici di questi anni. Per dare un’idea, nell’ultimo incrocio, in Serie B, le due squadre utilizzarono una maglia celebrativa con la scritta “Padova 1983 Palermo” e i veneti, in quella stagione, scelsero di utilizzare come terza divisa i colori rosanero, proprio in omaggio al Palermo.

I tecnici. Storie diverse stesse ambizioni
Uno è stato un grande calciatore, l’altro no. Massimo Oddo ha vinto tutto con il Milan ed è stato campione del Mondo nel 2006, Silvio Baldini di sé ha detto che «ero così scarso che non avevo neppure un ruolo». Entrambi hanno allenato in Serie A ed entrambi arrivano a giocarsi questa promozione da subentranti. Oddo a febbraio ha preso il posto di Massimo Pavanel, Baldini la vigilia di Natale ha sostituito Giacomo Filippi, ritornando dove era stato esonerato da Zamparini nel 2004. In questi playoff Oddo, trascinato da un grande Chiricò, ha variato modulo al suo Padova, usando il 3-4-3 e il 3-5-1-1 anziché la solita difesa a 4: «Arriviamo alla finale con il morale alto, come quello degli avversari. La finale in 180 minuti va gestita come un’unica partita. Ci siamo allenati a porte chiuse per lavorare in tranquillità. Loro per caratteristiche sono bravi a giocare fuori casa, noi dobbiamo giocare corti». Baldini, invece, preferisce il 4-2-3-1, modulo che tende a esaltare le qualità offensive di Matteo Brunori. «Dobbiamo giocare con la fiducia di essere i più forti, il calcio non è la carriera ma l’adrenalina di aspettare con gioia questo momento. E’ un’occasione da non perdere, che nella vita capita poche volte. Quando sono venuto qui sapevo che si poteva raddrizzare la situazione: se non ci credi non può succedere».

Corsi e ricorsi. Quelle promozioni di 90 anni fa. Stavolta non sarà possibile. Una tra Padova e Palermo resterà sganciata dal treno che porta alla Serie A. Ma novant’anni fa le squadre festeggiarono assieme la promozione, ma in Serie A. Era il campionato di B 1931-1932. I siciliano fecero corsa per proprio conto e conquistarono la prima Serie A della loro storia, con il capocannoniere del torneo Carlo Radice, che finirà a 28 gol. Il Padova seguì i rosanero classificandosi al secondo posto e riguadagnando la massima serie persa nel 1929-1930. Comunque sia l’esito di questa doppia finale, Padova e Palermo sperano di ritrovarsi a braccetto il prima possibile

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Redazione Ilovepalermocalcio