L’ex centrocampista rosanero Broh, adesso al Padova, si è presentato ai suoi tifosi in conferenza stampa. Il calciatore ha raccontato i motivi della sua scelta.
«A volte è meglio fare un passo indietro per farne due avanti. Quando mi ha chiamato il Padova non ci ho pensato, non è stata una trattativa lunga, anche perché ho avuto la possibilità di conoscere questa piazza e so cosa può dare.
L’ambiente l’ho trovato familiare, anche se poi squadra e società sono diversa, a parte qualcuno che ancora è rimasto nello staff. Che giocatore sono dopo sei anni? Sono arrivato ragazzino, ora ho 27 anni, sono maturato come persona e come giocatore. La mia posizione qui a Padova sarà mediano, ruolo che ho fatto a Palermo impostando a due con Corini. E’ stato bello partecipare subito alla panchina, la vittoria è arrivata contro una squadra piena di entusiasmo.
A Palermo son stati chiari a inizio ritiro che sarei stato ceduto. La prima idea era mantenere la categoria, con il Padova però ho fatto un passo indietro per farne altri due avanti. Sudtirol? E’ stata una sfida incredibile con il Padova, una follia pensare quanti punti abbiamo fatto noi ed i biancoscudati, non vincere con 90 e 85 punti è ora impensabile. Vedo similitudini con quella squadra, non eravamo allora la favorita ad inizio stagione.
Il fatto di essere stato messo fuori rosa dopo Palermo-Padova? E’ un’esperienza che non ricordo volentieri, ma mi ha aiutato a crescere, mi sento come se il destino mi avesse riportato qui per rimettere a posto le cose. Per vincere a volte i nomi non servono, serve il gruppo e serve un allenatore che abbia le idee giuste. Ho già fatto la C, so cosa mi aspetta ma le motivazioni penso possano avere la meglio su tutto.
Vasic? Ho parlato con Aljosa e da padovano mi ha fatto l’in bocca al lupo e spera che possa aiutare il Padova a tornare in Serie B. Conosco bene anche Valente, sono contento di ritrovarlo dopo Palermo».