Intervistato da “Il Mattino di Padova” Mattia Fortin, portiere Biancoscudato classe 2003, ha parlato della finale al Barbera contro il Palermo.
Ecco le sue parole:
«Da quando sono molto piccolo ho sempre avuto il desiderio di emulare papà. Da bambino non puoi sapere se è il ruolo giusto, quindi è iniziato tutto come un gioco. Con il passare degli anni ho capito che questa strada faceva anche per me. Sono felice di aver voluto imitare papà, perché amo essere un portiere. I miei pregi? L’altezza che mi aiuta a coprire bene la porta e ad essere bravo con le palle alte. Gioco discretamente anche con i piedi mentre devo crescere fisicamente. I ricordi più belli di questa stagione? La vittoria dei playoff con la Primavera e il successo al 97′ contro il Catanzaro con la prima squadra: esultare con lo stadio pieno, dopo la magia di Chiricò su punizione, è stato splendido. Cosa rimane della notte di Palermo? Il grande rammarico per non aver centrato un traguardo al quale tenevamo molto.
Non avevo mai vissuto un’atmosfera come quella del Barbera e la ricorderò per sempre. Sono sicuro che chi resterà a Padova punterà a rifarsi e vincere il campionato la prossima stagione e spero di far parte anche io del gruppo. Il sogno calcistico? Giocare con il Padova e ripagare la fiducia che la società ha riposto in me da tanti anni».