L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sullo sprint finale del Palermo in campionato.
Un tour de force è finito, un altro sta per cominciare. Avellino-Palermo segna l’inizio – per entrambe – di una serie di partite senza sosta, o quasi. Di certo, nessuno tra le prime sette in classifica dovrà affrontare più gare di loro. Nove a testa, con un turno infrasettimanale e un recupero ad ingolfare un calendario che non si preannuncia certo agevole. Nel giro di poco più di un mese, entrambe si ritroveranno a disputare otto partite, per poi tirare un attimo il fiato in vista dell’ultima gara di campionato in trasferta: il Palermo sul campo del Bari, l’Avellino impegnato a Foggia, con ancora la prospettiva di potersi giocare qualcosa a novanta minuti dal termine della regular season. A quei novanta minuti, però, i rosanero e i biancoverdi ci arriveranno con un po’ più di fatica nelle gambe rispetto a chi, classifica alla mano, si trova a lottare per gli stessi obiettivi nella fase clou della stagione.
Rifiatare sarà un lusso, anche se il Palermo può contare su un tour de force «spezzettato», per certi versi. Si parte subito con tre partite in sette giorni, due delle quali in trasferta: domenica è in programma il big match di Avellino, poi tre giorni dopo al «Barbera» arriva la Fidelis Andria e la domenica suc essiva si torna in viaggio, stavolta per far visita al Potenza. Nello stesso periodo, gli irpini, dopo aver affrontato i rosa, andranno a far visita al Taranto e torneranno in casa per giocare contro il Messina, ma a differenza della squadra di Baldini non si fermeranno, perché giorno 23 è in programma il recupero del match col Catania, rinviato per neve.
Un recupero legato chiaramente alle questioni societarie del club etneo, che ha ottenuto il prolungamento dell’esercizio provvisorio fino al 17 marzo. Dopodiché, per l’Avellino, il calendario prevede un’altra partita il 27, a Picerno, poi avrà sette giorni di tempo per recuperare le energie. Quando i «lupi» riposeranno, il Palermo riprenderà la marcia, recuperando la partita col Taranto rinviata per preservare il manto erboso del «Barbera» in vista dell’impegno della nazionale, che il 24 affronterà la Macedonia del Nord nel play-off di qualificazione ai prossimi Mondiali. Quando l’onda azzurra sarà già terminata, i rosanero andranno prima in scena a Pagani (27 marzo), poi torneranno a calcare il proprio campo per affrontare gli ionici, nel recupero della terza giornata del girone di ritorno, a tre giorni dalla sfida con la Paganese. Altri quattro giorni e al «Barbera» arriverà il Picerno, a completare il secondo mini-blocco di tre partite in una settimana.
Da qui in poi, il cammino di Palermo e Avellino è parallelo: il 3 aprile, giorno di Palermo-Picerno, si giocherà Turris-Avellino, poi i rosa avranno sei giorni di tempo per preparare la trasferta di Monopoli (contro i sette degli irpini, ospiti del Bari) e la settimana successiva entrambe arriveranno a quota 8 partite in 34 giorni, con l’Avellino che ospiterà la Vibonese e il Palermo pronto al derby col Catania, anche in questo caso legato a doppio filo con le decisioni del tribunale etneo. All’ultima giornata di campionato (rispettivamente in trasferta a Bari e Foggia), Palermo e Avellino ci arriveranno con novanta minuti di acido lattico in più nelle gambe e con qualche giorno di sosta in meno rispetto a chi, oggi, si trova lì, in piena corsa per il migliore dei posti possibili in zona play-off.