PALERMO

Ostinazione tattica e scollatura evidente con la squadra. Ecco perchè Corini lascia Palermo

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’esonero di Corini attraverso un articolo a firma Luigi Butera.

Dispiace che sia finita così. Dispiace umanamente per Corini, perché è stato un capitano eroe di un Palermo che ha scritto la storia e che come tale andava ricordato per sempre.

Il «Genio», invece, se ne va da Palermo con gli insulti della gente e l’infamia di un esonero, il primo del City Group che non è certo avvezzo a cambiare allenatori. Se l’ha fatto, è perché ha capito che il Palermo era finito in un buco nero. Corini paga per la sua ostinazione tattica e per la scollatura con la squadra, che ormai – nonostante i bla bla di facciata – non lo seguiva più. E quel secondo tempo di Pisa ne è la fotografia.

La svolta è arrivata ieri, dopo una lenta gestazione. Il City Group ama fare le cose con calma, era stato così anche quando venne scelto il «Genio» due estati fa. Ma il dopo Corini è iniziato un po’ in ritardo perché c’è stato anche qualche intoppo che non era stato messo in preventivo.

Non tutti i nomi che sono circolati sono stati sondati ma qualche no (Grosso, Gattuso) è arrivato prima che bilancia pendesse su Michele Mignani, che ritrova una panchina (importante) dopo l’esonero d’inizio stagione a Bari. Non era il nome che molti si aspettavano, ma è corretto rispettare la scelta del City che in Mignani ha visto l’uomo giusto, non solo per questo finale di stagione, ma anche per il futuro. Perché se è vero, come sembra, che il contratto è fino al 2025, è chiaro che Mignani sarà a Palermo anche a luglio, a prescindere da come finirà questo campionato.

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Redazione Ilovepalermocalcio