Secondo quanto riporta “Blog Sicilia”, ferie che suonano come una bocciatura quelle disposte dalla direzione generale dell’Asp di Siracusa nei confronti della responsabile del Servizio di epidemiologia dell’ospedale Umberto I di Siracusa, Maria Lia Contrino. Appena 3 giorni fa, la Regione ha inviato in questa unità il direttore del Dipartimento di prevenzione veterinaria di Enna, Ireneo Sferrazza con l’obiettivo di rafforzare l’equipe medica che sta lottando contro il covid19. E fonti dell’assessorato regionale alla Sanità avevano escluso un cambio al vertice del Servizio di epidemiologia, preferendo parlare di affiancamento ma nella giornata di ieri il “collocamento in ferie d’ufficio” di Maria Lia Contrino lascia spazi a pochi equivoci. “Questa direzione ha accertato che la S.V. alla data odierna ha un residuo ferie relativo agli anni pregressi pari a giorni 83 da fruire. Si dispone il collocamento in ferie d’ufficio dal 04/05/2020 fino al completo smaltimento delle ferie pregresse maturate” si legge nella lettera firmata dal direttore generale dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra. L’ “affiancamento” potrebbe essere legato alla relazione del Covid team, inviato il mese scorso a Siracusa dall’assessorato alla Sanità dopo la catena di contagi da covid19 all’Umberto I. Non è il primo cambio che si verifica nel nosocomio, al centro di un vero risiko sanitario. «Sono davvero meravigliata Maria Lia Contrino, responsabile del Servizio di epidemiologia dell’ospedale Umberto I di Siracusa – perché non mi aspettavo di certo una decisione del genere dopo aver lavorato ininterrottamente dal mese di febbraio in condizioni davvero difficili per una carenza cronica del personale. Forse in pochi sanno che a mia disposizione ho solo un medico e dobbiamo occuparci delle persone risultate positive al covid19, di quelli che sono in isolamento fiduciario, per non parlare della questione dei tamponi, un problema che ha riguardato non solo la nostra provincia. Oltre a questo, ho inviato relazioni ai sindaci, al prefetto e ad altri enti istituzionali perché fossero a conoscenza della situazione del contagio. Ripeto, eravamo solo in due, eppure ho continuato a lavorare con spirito di sacrificio, rispondendo alle sollecitazioni che mi venivano chieste. Ora che la situazione sta migliorando, grazie all’arrivo dei reagenti, della disponibilità di altri laboratori, vengo messa ingiustamente da parte, al mio posto c’è un veterinario. Non lo conosco e non intendo parlare di lui: sono certa sia un professionista brillante, ma sono amareggiata per tutto questo».