L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha analizzato le parole di Davide Possanzini rilasciate ieri dopo Palermo-Napoli. Di seguito quanto si legge: “Non smettere di crederci. E’ chiaro il messaggio che parte da De Zerbi ma è trasmesso dal suo vice Davide Possanzini (Roberto in quanto squalificato non può venire in sala stampa). Questa squadra per loro è in grado di realizzare il calcio che hanno in testa. In che tempi non si sa ma l’idea di fondo non si tocca. Non è la batosta presa dal Napoli, peraltro quasi messa in preventivo, a cambiare gli scenari: «Avevamo impostato la gara così – spiega Possanzini a fine match – volevamo limitare la forza del Napoli cercando poi di ripartire ma un po’ per nostri errori e molto per la forza dell’avversario abbiamo fatto fatica a riproporci. Direi che nel 1° tempo ci è mancato un po’ di coraggio, abbiamo fatto il compitino, abbiamo badato a limitare i danni. Non siamo stati abbastanza propositivi. Ma avevamo davanti una delle squadre più forti del nostro calcio che ha dimostrato la sua straordinaria qualità. Sappiamo che c’è da lavorare ma se abbiamo accettato il compito è perché riteniamo che in questo Palermo ci siano le qualità per fare il gioco che abbiamo in testa. Ci vuole la mentalità giusta, dovremo puntare sul coraggio, ma siamo sicuri di arrivarci. C’è bisogno di applicazione, di letture giuste, la strada è lunga ma dobbiamo accorciare questo tempo col lavoro ma la prima cosa deve essere la volontà di riuscire». LE SCELTE. Un paio di scelte sono finite subito sotto la lente d’osservazione: «Perché Jajalo dall’inizio? Il mister ha dovuto fare valutazioni in poco tempo, molti nazionali sono rimasti fuori per più giorni, Jajalo è stato ritenuto più pronto sul piano fisico». Il cambio ad inizio ripresa con Diamanti spostato sulla fascia destra di fatto ha lasciato spazio a Ghoulam nell’azione del vantaggio del Napoli: «Mettendo Nestorovski volevamo dare più profondità e giocatori che attaccassero lo spazio, abbiamo provato a far qualcosa per non restare troppo passivi. Ma il Napoli non ti perdona. Il gol preso a freddo ad inizio ripresa ci ha fatto perdere le distanze per qualche minuto, e quando a una squadra simile si lascia spazio diventano devastanti. De Zerbi? Non lo ho visto, parleremo dopo, ma proseguiamo così. Parte tutto dalla testa, ma non bisogna pensare troppo a quando la palla l’hanno gli altri. La città ci crede poco? Ma l’entusiasmo deve partire da dentro, dovremo essere noi ad alimentarlo con le prestazioni. Con umiltà e voglia di fare, speriamo di portare dalla nostra parte i giocatori». DIAMANTI «Non sono deluso ma si poteva fare meglio – ha detto l’esordiente rosanero – Abbiamo fatto un primo tempo ad alta intensità poi siamo calati. Bisogna lavorare ancora, è l’unica squadra da percorrere. Io capitano? Sono solo il vice, la fascia è di Vitiello (ieri non impiegato, ndr), ma quando la indosso cercherò sempre di onorarla nel miglior modo possibile. De Zerbi? Ci è piaciuto, ha idee, coraggio, carattere ed attributi. Quello che ci ha detto nello spogliatoio resta fra noi»”.