Secondo Leoluca Orlando, «in assenza di regole certe non si può dire a un ristoratore, al titolare di un bar o di una parruccheria che si aprirà il 18 maggio» dopo la fase di lockdown dovuta al Coronavirus. Intervenuto ai microfoni di “Rai Radio1”, Orlando ha risposto così a chi gli chiedeva delle aperture formulate dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia in merito alla differenziazione territoriale che potrebbe portare alla riapertura di molte attività sotto la responsabilità delle singole Regioni. Ecco le sue parole: «Queste categorie hanno il diritto di sapere a quali regole si riaprirà, per fare due conti e per capire se potranno riaprire o no, se dovranno cambiare locale o meno. Chi darà sostegno per i costi aggiuntivi che saranno imposti dalla legge? Come sindaci abbiamo rinunciato a fare ordinanze sull’emergenza Coronavirus: in questa materia non c’è bisogno di avere ‘apprendisti virologi’ e ci atteniamo rigorosamente alle indicazioni dell’Istituto superiore di sanità e proprio per questo chiediamo regole chiare. Al momento, purtroppo, non sono chiare: si dice che si può fare il bagno ma non si può sostare sulla spiaggia. Tutto questo rispettando il distanziamento fisico e utilizzando le mascherine. Gli assembramenti registrati sabato a Mondello e in centro? Sabato mattina ho dovuto registrare che tanti palermitani non avevano compreso il senso degli inviti e degli ordini e allora ho dovuto alzare la voce e dire con molta forza che ero pronto a denunciare alla Procura minorile i genitori che si accompagnavano con bambini non messi in sicurezza. Credo che il messaggio sia stato recepito e così ieri la situazione a Mondello era tranquilla, così come al Foro Italico e negli altri spazi aperti. Dalla fase 2 si può passare alla fase 1 e dalla fase 3 alla fase 1. Non è detto che dopo l’1 venga il 2 e dopo il 2 il 3. Dipende dal comportamento e dalla responsabilità di tutti. All’inizio di questa vicenda ho dedicato il 100% di quei lunghi giorni guardando con terrore all’andamento dei contagi nella mia città e tremo ancora al pensiero che si possano verificare i picchi registrati in altre realtà – ha chiuso Orlando – ma adesso penso con altri sindaci a organizzare il dopo. Vogliamo uscire da questa situazione in condizioni più forti».