Orlando «Il Palermo giocherà nel suo Barbera. Ora Mirri costruisca una rosa all’altezza»
L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” riporta le parole del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, sulla questione stadio.
«Domani (oggi, ndr) incontrerò il presidente Mirri e sono fiducioso di trovare una sintesi definitiva. Credo sia un normale atto di rispetto per la storia di 120 anni del calcio a Palermo e dei colori rosanero».
E sul ritorno tra i professionisti dei colori rosanero, il sindaco ha un solo desiderio: «Calciatori che giochino con impegno e attaccamento alla maglia e a quel punto i risultati arriveranno».
Canone? «Il canone non può che essere quello stabilito dai tecnici. Detto ciò, il canone verrà rimodulato in ragione della concreta utilizzabilità dell’impianto per le norme Covid. Faccio un esempio per tutti: non si potrà chiedere al Palermo il pagamento dell’affitto del Barbera da marzo ad oggi, cioè da quando il campionato si è fermato. Le conseguenze di quello che è successo non possono essere pagate dal concessionario».
Come ridurlo? «Altri due percorsi sono già indicati. Il primo riguarda le risorse previste dalla legge di stabilità regionale (un fondo da 300 milioni, ndr) che stabilisce forme di intervento per l’utilizzo di impianti sportivi, ma riguarda sempre l’anno in corso perché è un fondo legato alla pandemia. Ma un altro aspetto sul quale poter intervenire e ragionare col Palermo è quello della sponsorizzazione, che è competenza della giunta. Nell’incontro con Mirri valuteremo come procedere»
Il Palermo aspetta di vedere la convenzione prima di firmarla. È fiducioso di arrivare all’intesa col club? «La vedremo insieme, ma di una cosa non dubito: la volontà di Mirri di giocare al Barbera, troveremo la sintesi e il sistema di utilizzare lo stadio».
Il prossimo passaggio per la crescita del Barbera e del Palermo può essere la concessione pluriennale del diritto di superficie. A che punto siamo su questo fronte?
«Bisogna ricordare una cosa: il terreno è regionale e l’impianto è comunale.
Il Comune ha fatto la sua parte: da oltre un mese e mezzo la giunta ha deliberato il nullaosta alla concessione del diritto di superficie, ma ci vorrà un avviso pubblico per concederlo. Adesso tocca alla Regione e l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao se ne sta occupando, sapendo di poter contare sulla nostra collaborazione».
Dopo 34 anni dal fallimento che differenze ci sono con la rinascita di oggi? «È la conferma che Palermo è cambiata, 34 anni fa eravamo quasi ai moti di piazza e io ero in aperta polemica con l’allora presidente di Lega Matarrese. L’estate scorsa avrei potuto indicare io una società a cui affidare il Palermo, invece ho ritenuto più giusto pubblicare un avviso e il progetto di Hera Hora era il più attento ai 120 anni di storia rosanero e anche il più completo finanziariamente».
È trascorso un anno dalla sua assegnazione alla società di Mirri e Di Piazza. Che bilancio dà all’operato del club?
«Assolutamente positivo. Potrei dire: missione compiuta, ognuno ha dato il proprio contributo. Ora inizia una storia nuova, è come se il Palermo fosse una start-up rispetto alla D. Vorrei una squadra competitiva con giocatori attaccati alla maglia. Se ci sarà questo, i risultati arriveranno. Ora serve una squadra da C, ma non dimenticando che a Palermo c’è una tifoseria da A».