L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Leoluca Orlando in merito alle tragiche vicende che hanno trascinato il Palermo verso il baratro. Sindaco, inizia oggi la settimana più nera degli ultimi 33 anni per il calcio palermitano: come la vive, vista anche la sua esperienza dell’ultima radiazione? «Superato il momento della rabbia e rinviato il momento delle analisi, che sicuramente andranno fatte su questa vicenda da parte della Lega Calcio e della città, non resta che ripetere l’augurio di una speranza disperata: quella che il Palermo possa restare in Serie B. Finché non sono esauriti tutti i passaggi, si ha almeno il diritto a questo. È evidente che non possa essere una condizione per rimanere inattivi, motivo per cui sono in contatto continuo con Lega e Figc. Il 4 luglio, senza aspettare eventuali ricorsi, ho comunicato al presidente federale la volontà di avviare la procedura per chiedere l’assegnazione del titolo di Serie D. Una volta avuta conferma della definitiva esclusione, provvederò ad assumermi la responsabilità di questo potere discrezionale». Lei ha vissuto in prima linea le vicende del 1986, ci sono delle analogie? «Stavolta c’è stata molta meno tensione, anche per questo spero che il presidente Albanese dia una parola di chiarimento. Da rappresentante della società ha rassicurato che tutto sarebbe andato a posto, nei termini previsti. Questo non è accaduto e ho ricevuto la giustificazione da parte della proprietà, ma rimetto la valutazione agli organi interessati, ovvero quelli federali del calcio».