Oms: “Coronavirus si sta comportando come la Spagnola. I focolai…”
Secondo quanto si apprende da una nota dell’agenzia, “Ansa”, “l’epidemia Covid “si sta comportando come avevamo ipotizzato” e “il paragone è con Spagnola che si comportò esattamente come il Covid: andò giù in estate e riprese ferocemente a settembre e ottobre, facendo 50 milioni di morti durante la seconda ondata”. Così Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), durante Agorà, su Rai 3, rispondendo in merito alla lettera di esperti che hanno parlato di “emergenza finita”. Riguardo ai focolai di coronavirus a Mondragone e a Bologna, Guerra sottolinea che “non c’è preoccupazione perché è tutto ampiamente atteso. Entrambi i focolai sono stati identificati immediatamente e circoscritti, quindi il sistema messo in atto tiene. È inevitabile ci siano focolai in giro per l’Italia e per l’Europa”. Rispondendo poi ad una domanda sul rischio con la consegna di pacchi attraverso i corrieri, il direttore ha precisato che “il virus si trasmette attraverso due dimensioni: vicinanza e durata della vicinanza. Passando vicino a una persona infetta non ci si contagia, mentre ci si infetta parlando a distanza ravvicinata per 20-30 secondi continui con una persona, o se questa tossisce e starnutisce”. “Mi è capitato di prendere dei treni e mi sembra che la distribuzione di posti a sedere a scacchiera stia funzionando bene dal punto di vista del distanziamento”, tranquillizza Guerra. Le regole di distanziamento servono perché “nei due giorni precedenti all’insorgenza dei sintomi, si è contagiosi“, ha precisato. Quanto agli asintomatici veri e propri, “hanno sintomi talmente blandi che non contribuiscono in modo significativa alla trasmissione del virus, perché la carica virale è collegata, anche se in modo non lineare, alla gravità dei sintomi”. Rispetto ai messaggi a volte divergenti arrivati in queste settimane proprio su questi temi, commenta: “il tentativo di colleghi che sanno di scienza è comunicare quello che conoscono, ma a volte lo facciamo male”.