Omicidio a Cernusco sul Naviglio: arrestato capo ultrà dell’Inter

Un drammatico episodio di violenza ha scosso la comunità di Cernusco sul Naviglio, nei pressi di Milano, con l’omicidio di Antonio Bellocco, 43 anni, noto per i suoi legami con la ‘ndrangheta e la curva dell’Inter. L’evento tragico è avvenuto in via Besozzi intorno alle 10.45, quando è scoppiata una violenta lite che ha visto coinvolto anche Andrea Beretta, capo ultrà nerazzurro, ferito nell’aggressione e successivamente arrestato con l’accusa di omicidio.

Secondo le ricostruzioni iniziali della polizia, Bellocco avrebbe sparato a Beretta, ferendolo gravemente. Beretta ha reagito usando un’arma da taglio, colpendo a morte Bellocco. Nonostante gli sforzi dei soccorritori del 118, Antonio Bellocco è deceduto sul posto a causa delle gravi lesioni riportate. Beretta, dal canto suo, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale e si trova attualmente sotto sorveglianza delle forze dell’ordine.

Antonio Bellocco era una figura conosciuta negli ambienti della criminalità organizzata, nipote di un noto boss della famiglia Bellocco di Rosarno e figlio di Giulio Bellocco, morto in gennaio nel carcere di Opera, dove era detenuto con il regime di massima sicurezza 41 bis. Seguendo le orme della sua famiglia, Antonio aveva precedenti per reati legati alla ‘ndrangheta.

Negli ultimi anni, Bellocco aveva iniziato a inserirsi attivamente nella gestione del direttivo degli ultrà interisti, suscitando tensioni e malumori all’interno della curva. Questi attriti interni potrebbero essere stati uno dei fattori scatenanti del conflitto che ha portato alla sua morte.

Questo tragico incidente mette in luce la pericolosa intersezione tra criminalità organizzata e tifo calcistico, un fenomeno che continua a preoccupare le autorità e le comunità sportive. La situazione è ora oggetto di indagini approfondite per chiarire le dinamiche e le responsabilità di un episodio che ha lasciato una comunità in lutto e in cerca di risposte.