L’idea del Paris Saint Germain – scrive l’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” – era anche quella di scoprire il nuovo Messi, magari tra i giovani della periferia di Parigi.
Dieci anni dopo, è il vero Lionel Messi, 34 primavere, che invece può arrivare nella capitale francese, coronando la politica di investimenti sfrenati sul mercato. Dal 2011 l’emiro di Doha ha speso 1,4 miliardi di euro con l’obiettivo di trasformare il Psg nella squadra più forte e più glamour. Le stelle che si sono succedute sotto la Tour Eiffel, da Ibrahimovic a David Beckham, da Thiago Silva a Gigi Buffon, da Cavani a Motta e Lavezzi, per arrivare a Neymar e Mbappé, sono servite pure per fare uscire il Qatar da un rischioso anonimato diplomatico, in una delle zone più instabili del pianeta. Tutto comunque è cominciato con Javier Pastore, allora 22enne, prelevato dal Palermo, il primo colpo dell’era Qatar. Allora, come oggi, al timone del mercato parigino c’era il direttore sportivo Leonardo, egli stesso primo innesto di qualità in un progetto ancora agli albori. L’ex allenatore dell’Inter puntò sul trequartista argentino, astro nascente in Serie A, per dare l’incipit alla politica di espansione del Psg. Al Palermo andarono 42 milioni di euro. Primo botto.