Olanda, è bufera sull’ex Frosinone Vloet. I tifosi: “Cacciatelo”
In Olanda una bufera si è scagliata contro Rai Vloet, ex calciatore del Frosinone.
I tifosi non vogliono più vedergli indossare la maglia della loro squadra. La società lo accusa di aver mentito e cerca il modo per scaricarlo, ma intanto non lo manderà più in campo. E la sua vicenda giudiziaria potrebbe prendere una svolta negativa.
“Calcionmercato.com” racconta la vicenda che ha portato allo scandalo e alla rottura con società e tifosi.
“Lo scorso novembre il nome di Vloet passa dalle pagine sportive a quelle della cronaca nera. La notte fra il sabato 13 e domenica 14 il trequartista, che viaggia in auto assieme a un amico, è protagonista di uno spaventoso incidente stradale. L’auto su cui si muove Vloet piomba a gran velocità sul veicolo a bordo del quale viaggia la famiglia Roos. I Roos (padre, madre, un bambino di 4 anni e una bambina di 1 anno) stanno coprendo il tragitto fra l’aeroporto di Schipol (Amsterdam) e Zoetermer. Tornano da una vacanza a Tenerife. A causa dello schianto il figlio di 4 anni, Gio, muore. Anche i genitori rimangono feriti in modo serio, soltanto la bambina ne esce completamente illesa. In conseguenza del fatto Vloet viene arrestato. Sabato 15 gennaio Vloet rimette piede in campo per la prima volta dopo il fatto tragico. La sua ultima partita risaliva al 5 novembre 2021 (90′ nella gara persa 1-0 in trasferta contro il Twente), prima della pausa per l’attività delle nazionali. E già quei 25 minuti giocati da subentrato sul campo del NEC Nijmegen suscitano malumore presso la tifoseria. Un malumore cui la società risponde usando un atteggiamento garantista. In attesa che dalle indagini emergano dettagli più precisi su quella notte di morte, l’Heracles sceglie di dare una chance al suo calciatore e di fidarsi della sua versione dei fatti. Ma poi arriva un articolo del quotidiano De Telegraaf a proiettare tutt’altra luce sui fatti e sul calciatore. Il principale quotidiano olandese ha la possibilità di consultare in esclusiva il rapporto di polizia sui fatti e i dati delle perizie. Risulta che a prova dell’etilometro cui Vloet si è sottoposto fa segnare un livello di 1,18 della pressione sanguigna (massimo consentito 0,50) e che l’auto guidata dal calciatore viaggiava a oltre 200 chilometri orari, nettamente al di sopra del limite dei 130. Ciò che mette in grave imbarazzo la dirigenza dell’Heracles. Il direttore generale del club Rob Toussaint, dopo avere reso noto che il calciatore è stato messo fuori squadra, afferma che il club in questa vicenda è stato vittima della propria buona fede, per essersi fidato della versione minimizzante dei fatti data da Vloet. Che invece adesso ha quasi certamente chiuso la carriera sportiva. Il che, a questo punto, è anche un aspetto minore. Perché, sulla base delle evidenze presentate dal Telegraaf, Vloet dovrebbe preoccuparsi soprattutto della prospettiva di andare in carcere”.