Odi et amo, le stranezze del calcio: ecco perché Gilardino-Dybala sarà sfida tra “ex”

Cresce l’attesa per la grande sfida in programma domenica sera allo stadio “Renzo Barbera”, quando ai rosanero farà visita la Juventus. Una partita che per Palermo ed i palermitani ha sempre avuto un sapore particolare e che fino a qualche anno fa regalava anche grandissime soddisfazioni ai tifosi di fede rosanero. Ed anche se nelle ultime stagioni per la compagine siciliana sono stati solamente dolori, quest’anno c’è un motivo in più per scalpitare aspettando il fischio iniziale di Palermo-Juventus.

Sì, perché a bussare alla porta della sua vecchia casa sarà Paulo Dybala. In passato (non tanto remoto) “U Picciriddu” è già tornato al “Renzo Barbera” da spettatore, domenica sarà però la prima occasione da avversario. La prima volta che a suon di dribbling proverà a farsi beffe di quelli che un tempo erano i suoi compagni di squadra. L’ennesima che correrà sull’erba del terreno dell’ex Favorita insieme al “fratello” Franco Vazquez, ma la prima in cui andranno in direzioni opposte, seppur entrambi alla ricerca del gol.

Paulo Dybala oggi appartiene al passato del Palermo. Il presente, infatti, si chiama Alberto Gilardino. E pensare che soltanto qualche mese fa “Gila” era l’avversario più odiato e la “Joya” il giocatore più coccolato dai tifosi rosanero. Sono trascorsi esattamente sei mesi da Palermo-Fiorentina (penultima gara della passata stagione), ovvero dall’ultima volta che l’argentino indossava la maglia del Palermo e contemporaneamente l’attaccante biellese sfidava la compagine palermitana. Andando per giunta in rete e beccandosi le solite ondate di fischi. Com’è strano il calcio!

Già, perché quel caldo pomeriggio di maggio tutti i presenti allo stadio “Renzo Barbera” hanno inconsapevolmente assistito a quello che si è rivelato un autentico passaggio di consegne. Non uno qualunque, bensì uno di quelli che non ti saresti aspettato. Mai e poi mai. L’esperto Gilardino diventa erede del giovanissimo Dybala ed ecco che in un certo senso si trasforma anche lui in “ex”. Per la precisione nell’ex avversario più fischiato (nella storia più recente forse secondo solo a Luca Toni, ma questa è un’altra faccenda) dai palermitani che oggi, ironia della sorte, sperano di esultare ed applaudire per un suo gol.

Perdonate il gioco di parole, ma una domanda sorge più che mai spontanea: che Paulino abbia a sua volta ereditato “qualcosa” dal suo erede? Del resto il calcio è pieno di stranezze…

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Giulia Nasca