«Intanto premetto che la mia idea di partenza non era quella di allenare… Avrei voluto fare il dirigente. Il mio sogno era diventare un Marotta o un Galliani, per citare due che stimo molto: occuparmi della squadra ma anche dal punto di vista economico e gestionale. Tanto è vero che mi sono laureato in Scienze giuridiche, economiche e manageriali a Teramo. Ho cominciato a frequentare il mondo dei dirigenti e mi sono reso conto che è molto… “chiuso”. Nel frattempo, però, avevo frequentato il corso da ds e da allenatore. La chiamata è arrivata dal Genoa per le giovanili, ho accettato ed è stato un colpo di fulmine: lavorare sul campo mi piaceva e mi piace molto. Pentito dell’esperienza al Pescara? No. E’ stata una esperienza molto positiva che mi ha fatto crescere molto come allenatore. Vede, in B era stata una cavalcata straordinaria e quando vinci ti metti poco in discussione. Dalle batoste, invece, si impara molto, si analizzano gli errori, si valutano i cambiamenti. E poi è stata un’annata particolarissima in cui abbiamo perso tante opportunità per un soffio, all’ultimo istante». Queste le parole rilasciate da Massimo Oddo, ex tecnico del Pescara, ai microfoni di “Tuttosport”.