L’edizione odierna de “Il Mattino” ha riportato un’intervista a Francesco Oddo il quale ha parlato in merito ai playoff di Serie C.
«Il segreto dei playoff? La testa ed anche un pizzico di fortuna»: Francesco Oddo fa una analisi sincera del presente e dell’Avellino che agli spareggi arriva senza nessun favore del pronostico. «Io direi che non è il caso di fare tragedie, – spiega l’allenatore della promozione in serie B del 2005 -anche se è chiaro che c’è amarezza ed un pizzico di sconforto per come è finita a Foggia. La sconfitta ci sta, non nel modo in cui è maturata. Ma il calcio tutto è tranne che una scienza esatta e spiegare certi blackout a volte è complicato».
Ora però si azzera tutto e si riparte. «Non giocare subito, già a partire da domenica prossima è un primo vantaggio. C’è qualche giorno in più per lavorare e soprattutto per recuperare alcuni giocatori chiave da Di Gaudio a Maniero”. L’attaccante potrebbe essere l’uomo della “Provvidenza” e non a caso la sua assenza è stata un macigno pesantissimo per Gautieri. «La sua presenza in campo è fondamentale per tanti motivi: – continua Oddo – dà coraggio ai compagni, segna e trascina quando è in giornata. Senza dimenticare che rappresenta un vero pericolo per gli avversari. Io scommetto su di lui ma anche su Totò di Gaudio che nelle ultime partite ha fatto eccome la differenza: ha qualità, quantità, senso del gol e permette al tecnico di cambiare anche modulo a gara in corso. Spero davvero che ce la facciano, sono sicuro che la buona volontà e la disponibilità da parte loro non mancheranno».
In fondo oggi più che mai servono uomini leader, un po’ come quelli che aveva Oddo nello spogliatoio anche se il calcio contemporaneo è troppo diverso da allora. «Non mi convincono i paragoni, spesso non funzionano. Posso dire però che nella mia carriera di allenatore sono sempre riuscito a mettere in pratica il mio credo. Ovunque tranne che ad Avellino dove, nonostante tanti tentativi e lavoro, notavo che i calciatori non mi seguivano, non riuscivano a comprendermi fino in fondo. Allora capii che per vincere, era solo quello che mi interessava, dovevo fidarmi di loro, lasciarli fare, credere in Moretti che con il suo sinistro non aveva rivali o in Biancolino che quando era in giornata era una macchina da gol».
In fondo è quello che sta facendo anche un po’ Gautieri visto che il suo 4-3-3 è rimasto quasi sempre nel cassetto. «Capisco e condivido. Gautieri ha dimostrato di essere intelligente. Inutile forzare: nei playoff poi in cui non hai nessuna altra possibilità se non i novanta minuti, può essere altamente controproducente. Quando e se sarà il momento, avendo gli uomini giusti e pronti a disposizione, allora sarà giusto provarlo». Oddo conosce bene la Lega Pro visto che suo figlio Massimo guida il Padova, secondo nel girone A che ha inseguito fino all’ultimo il Sudtirol. «Credo che nel girone C ci siano più squadre competitive e ambienti caldi, difficili dal punto di vista dell’impatto anche emotivo. Mi piace il Catanzaro che ha superato subito e con forza un momento delicato e poi il Palermo che segna molto, però credo che l’Avellino debba solo approcciare bene la gara del 4 maggio, nella quale ha anche il vantaggio del campo e della classifica, il che sinceramente non è poco. E’ un aspetto che non sottovaluterei assolutamente».