Supponiamo di stare camminando in giro per Palermo, di voler approfittare del caldo e del sole per concederci una piacevole passeggiata nel centro storico della città. Arriviamo alla stazione centrale, proseguiamo dritto per via Roma, tagliamo per via Maqueda e la percorriamo tutta finché non diventa via Ruggero Settimo fino ad arrivare, superato il teatro Politeama, in via Libertà. Probabilmente durante il percorso saremo persi nei nostri pensieri, o staremo ascoltando musica, o parlando con qualcuno, ma di sicuro non potremo fare a meno di notare le centinaia di negozi cinesi che, vendendo cibo, abbigliamento o prodotti di elettronica, si affacciano lungo le strade e che ogni anno sembrano moltiplicarsi. Il fenomeno della globalizzazione, del cosiddetto “orientalismo”, del mescolamento di una diversa cultura nella nostra società, del “made in China” che lega i più disparati prodotti in vendita può essere visto da molte persone come una minaccia per la società, da tanti altri invece come un segno di progresso: quel che è certo è che si tratta di un fenomeno in continua espansione e mai in declino, che adesso sembra essere arrivato anche nel mondo del calcio nostrano attraverso diverse società, tra le quali spicca proprio la multiculturale Palermo.
Non è più un segreto ormai che il presidente rosanero Zamparini sia alla continua ricerca di soci ed investitori a cui lasciare le quote della squadra di cui si occupa da quasi quattordici anni: un Palermo in cui il vulcanico patron ha visto susseguirsi gioie a dolori, momenti rosa a momenti neri. Un Palermo in cui Zamparini, nonostante tutto, ha sempre investito tanto. Il presidente ha però raggiunto un’età in cui ormai le forze non possono più essere le stesse di prima ed è per questo che vuole affidarsi a qualcun altro, anche per tornare a fare circolare un po’ più di liquidità che negli ultimi tempi il Palermo è riuscito a trovare soltanto grazie alle numerose plusvalenze. Come dichiarato dallo stesso Zamparini, però, trovare investitori italiani disposti ad investire nel calcio è un fenomeno più unico che raro: la gente ha troppa paura di rimetterci più dei guadagni che una squadra di calcio frutterebbe e le recenti operazioni di questo genere hanno spesso portato a crisi societarie e a movimenti monetari non condotti alla luce del sole, cosa che il presidente vuole assolutamente evitare.
Ecco allora che entra nel discorso la pista estera: nelle scorse settimane si era parlato molto di possibili acquirenti americani, con Zamparini che ha chiesto aiuto al presidente del Venezia Joe Tacopina nella ricerca dei soci, tenendo conto che molti imprenditori statunitensi hanno origini siciliane. E’ ad esempio il caso della famiglia Viola, ultimamente molto accostata alla piazza rosanero, ma ci ha pensato lo stesso John Viola a smentire su Twitter qualunque tipo di interesse. Nelle ultime ore, però, la svolta: il patron del Palermo sarebbe in contatto con una cordata cinese che avrebbe mostrato segni di interessamento. Cordata che potrebbe essere la stessa che poco tempo fa ha rilevato l’80% delle quote del Nizza, società francese, a capo della quale ci sarebbero i ricchi imprenditori Alex Zheng della “Plateno Group” ed Chien Lee della “NewCity Capital”, coadiuvati da amministratori americani (CLICCA QUI per leggere l’articolo). Per ora i contatti sono solo all’inizio e bisognerà attendere almeno due settimane prima di possibili sviluppi.
Nel frattempo, comunque, i tifosi rosanero restano con il fiato sospeso: dopo le numerose voci di arabi, russi, serbi, americani che avrebbero puntato gli occhi sul Palermo, questa sembra la prima volta che l’ipotesi abbia basi più concrete di semplici notizie di mercato. Già negli ultimi anni il calcio cinese ha puntato gli occhi sull’Europa, con parecchi campioni non più giovanissimi trasferitisi oltreoceano alla ricerca di nuove emozioni (è il caso del rosanero Alberto Gilardino, che il Palermo ha prelevato dal Guangzhou). E se in questo caso le motivazioni di andare in Cina a proseguire la carriera sono spesso riconducibili al maggiore ingaggio, l’entrata in società di imprenditori asiatici nelle squadre europee potrebbe essere un buon metodo per rendere la Cina stessa una delle più importanti realtà del calcio mondiale. In Italia già è toccato all’Inter continuare il suo processo internazionale, con l’azienda “Suning” ad un passo dall’acquisto del club nerazzurro: i prossimi potrebbero essere proprio i rosanero. In attesa di novità a noi non resta che aspettare il Palermo che verrà, che oltre che ad un nuovo ds, ad un nuovo allenatore (sempre che Ballardini vada via) e a nuovi giocatori potrebbe avvalersi anche di una nuova presidenza. E nell’attesa di sapere se questa possibile mossa garantirà più soldi e più prestigio alla piazza possiamo soltanto salutare questo nuovo “Palelmo”, nella speranza che, comunque vada, i tifosi possano tornare a gioire dopo una stagione troppo travagliata: “Nìn-hao zaìcì Palermo”!