Servirà l’autocertificazione per gli spostamenti nel periodo natalizio: lo evidenzia il ministero dell’Interno nella circolare inviata ai prefetti.
“Si evidenzia che tra le situazioni di necessità, per le quali resta fermo l’uso del modulo di autodichiarazione, può farsi rientrare, a mero titolo di esempio, l’esigenza di raggiungere parenti, ovvero amici, non autosufficienti, allo scopo di prestare ad essi assistenza, secondo quanto già chiarito in apposita Faq pubblicata sul sito web del Governo”, si legge nella circolare.
Attenzione nei controlli alle principali arterie di traffico e nelle stazioni per vigilare sul rispetto delle norme e delle limitazioni che riguardano gli spostamenti tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio e, tra i Comuni, nelle giornate di Natale, S.Stefano e Capodanno. E’ quanto chiede un passaggio della circolare del Viminale indirizzata ai prefetti, dove si legge: “Attenzione andrà rivolta ai controlli da effettuarsi sulle principali arterie di traffico e sui vari nodi delle reti di trasporto, in considerazione, soprattutto, degli spostamenti conseguenti alle particolari restrizioni previste dal comma 4 dell’art.1 del Dpcm”.
“Il ricorso al potere di ordinanza regionale, con efficacia limitata all’ambito provinciale per il quale dovesse rendersi necessario il suo esercizio, si configura come intervento «di chiusura», ipotizzabile nel caso in cui l’azione diretta a riattivare la didattica in presenza dovesse incorrere in criticità di varia natura, non superabili attraverso l’espletamento della fase di coordinamento”. Lo scrive il capo di Gabinetto, Bruno Frattasi, nella circolare inviata a tutte le prefetture a seguito del Dpcm dello scorso 3 dicembre, in merito alle riaperture delle scuole superiori in presenza dal 7 gennaio.
“Si osserva come la partecipazione al tavolo di coordinamento dei sindaci e dei sindaci metropolitani – sottolinea la circolare – potrà altresì consentire, per il raggiungimento delle finalità in discorso, la più ampia valutazione di iniziative attivabili anche su altri piani e con l’eventuale coinvolgimento di altri settori parimenti «sensibili» rispetto alla domanda che investe il sistema del trasporto pubblico”.