Nuovo Dpcm Italia: strade e piazze chiuse anche prima delle 21

Rese note alcune precisazioni riguardo al nuovo Dpcm. Per la precisione ci riferiamo alla chiusura delle strade e delle piazze. Essa potrà avvenire anche prima delle 21. A precisare tale norma è una circolare del Viminale: “La possibilità di disporre la chiusura di strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, già precedentemente prevista dopo le ore 21.00, viene espressamente estesa all’intero arco della giornata o comunque a specifiche fasce orarie non predeterminate, sempre fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”.

All’interno della circolare firmata capo di gabinetto di Luciana Lamorgese, Bruno Frattasi, vengono fatte alcune precisazioni anche riguardo agli spostamente nelle aree rosse e arancioni. Nelle prime è previsto il divieto di spostamento, esteso ai maggiori livelli possibili. Il divieto di mobilità è quindi intra, extraregionale e intracomunale. Gli spostamenti previsti saranno solo quelli di esigenza lavorativa, salute o altra necessità.

Nelle aree arancioni, invece, la mobilità non prevede limitazioni all’interno del proprio comune di residenza a eccezione della fascia oraria in cui è previsto il coprifuoco, ovvero, dalle 22 alle 5.

Per spostarsi da un’area a un’altra del comune medesimo non ci sarà dunque bisogno di giustificazioni o di autocertificazione.

Le multe previste
Colui che viola le norme contenute nel nuovo Dpcm rischia una multa dai 400 ai 1.000 euro. La situazione si aggrava per coloro che non rispettano l’obbligo di quarantena e isolamento fiduciario. Nel caso i non osservanti saranno denunciati per epidemia colposa. Previste anche delle riduzioni: nel caso in cui la multa per aver leso i divieti di spostamento sarà pagata entro cinque giorni, l’interessato ha diritto a vedersi ridotta la sanzione.

Procedimenti più severi per coloro che sono in attesa di una risposta o per i malati accertati. In tal caso, citiamo testualmente: “Chi ha contratto il Covid-19 ma non rispetta le restrizioni può incorrere in una sanzione penale con l’arresto da 3 a 18 mesi, oltre che in un’ammenda da 500 a 5.000 euro”. Sanzioni severe anche nei confronti di chi “eseguito il tampone ed essendo stato posto in quarantena precauzionale viola il provvedimento sarà punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a 1.000 euro”.