Nuovo dpcm, ipotesi: coprifuoco dalle 24 e apertura serale dei ristoranti Le ultime
Mentre a breve il governo uscente varerà il suo (presumibilmente) ultimo decreto, vale a dire quello che dispone la proroga del divieto di spostamento tra regioni e l’apertura degli impianti sciistici, si iniziano già a fare delle ipotesi sul dpcm che dovrà approvare il nuovo esecutivo.
Le ipotesi sul nuovo dpcm
Dal coprifuoco allungato alla riapertura di cinema e teatri, sono molte le novità attese dal 6 marzo 2021: qui le principali.
Coprifuoco dalle 24
Le indiscrezioni parlano di uno slittamento dell’inizio del coprifuoco, attualmente e fino al 5 marzo 2021 in vigore dalle 22 alle 5, a mezzanotte. Per il momento sembra infatti esclusa un’eliminazione totale del divieto di uscire di casa nelle ore notturne se non per comprovate esigenze.
Più probabile invece farlo partire ad un orario più tardo, con la conseguente possibilità di far rimanere aperti i ristoranti anche la sera.
Apertura serale dei ristoranti
Il mondo della politica e i rappresentanti del settore, in crisi a causa delle chiusure, stanno infatti facendo pressing sul governo affinché venga loro permessa l’apertura serale almeno fino alle 22. Una misura che secondo Coldiretti salverebbe l’80% degli incassi dei locali e che trova l’accordo dei governatori di Liguria e Lombardia.
Fontana aveva già fatto questa richiesta al governo, poi non presa in considerazione, facendo leva “sui dati dell’andamento epidemiologico, della campagna vaccinale ormai entrata nel vivo e della necessità di scongiurare la crisi del settore dei pubblici esercizi“.
Il Comitato tecnico-scientifico l’aveva però bocciata, motivo per cui i vertici lombardi ne hanno presentata un’altra per chiedere l‘apertura serale dei ristoranti vicini ad alberghi non dotati di cucina.
Cinema e teatri
Possibile anche, qualora la situazione epidemiologica lo permettesse, la riapertura di cinema e teatri a partire dal 6 marzo 2021. A richiederlo sono stati, oltre ai rappresentanti del mondo della cultura, il vicepresidente lombardo Letizia Moratti e l’assessore alla cultura Stefano Bruno Galli che hanno inviato una lettera al governo.
Piscine e palestre
Tra le ipotesi in discussione vi è anche la riapertura degli impianti sportivi secondo un protocollo scritto dal Ministero dello Sport e accolto dal Comitato tecnico-scientifico che prevede lezioni individuali in palestra e 10 metri quadrati per persona in piscina. Le riaperture dipenderebbero però dalla zona in cui si trova la singola regione. In fascia rossa rimarrebbero infatti consentite soltanto le attività individuali all’aperto mentre in quella arancione sarebbero possibili anche quelle nelle palestre, piscine e tensostrutture sempre in forma individuale. Soltanto in quella gialla potrebbero partire gli allenamenti per gli sport da contatto e di squadra dilettantistico e di base.