Arrivano le prime regole per prevenire la diffusione del Coronavirus che dovrebbero essere contenute nel prossimo Dpcm, da emanare in sostituzione di quello in scadenza giovedì prossimo. A spiegarle è lo stesso presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. «Nel Dpcm andremo a inserire la previsione delle mascherine all’aperto che abbiamo già messo in termini generali nel decreto legge. Mentre però è vincolante la norma sulle mascherine all’aperto, inseriremo una forte raccomandazione sulle mascherine all’interno delle abitazioni private in presenze di persone non conviventi – riporta “Repubblica.it” – Non riteniamo di introdurre una norma vincolante ma vogliamo dare il messaggio che se si ricevono persone non conviventi anche in casa bisogna usare la mascherina».
Sospendere gli sport di contatto, come il calcetto o il basket, a livello amatoriale, ma consentirli a livello dilettantistico, per le società che abbiano adottato protocolli per limitare i contagi. È l’ipotesi che, a quanto si apprende, il governo avrebbe presentato alle Regioni e ai Comuni in vista del nuovo dpcm. La ratio, viene spiegato, è non penalizzare chi per la ripresa dell’attività ha fatto investimenti e adottato protocolli, a partire dalle diverse federazioni sportive.
Qualche ora prima, da Taranto, Conte aveva fatto un accenno ai tempi di approvazione del prossimo Dpcm: “Cercheremo di licenziarlo già per questa sera. Sto tornando a Roma, c’è una riunione con le regioni, vorremmo così provare a varare le misure anti Covid – ha commentato – Ed escluderei un nuovo lockdown, lo diciamo a ragion veduta perché abbiamo lavorato proprio per prevenirlo. Se proprio questa curva dovesse continuare a risalire prevedo qualche lockdown circoscritto ma non siamo più nella situazione di chiusure su tutto il territorio o su grandi aeree”. E aggiunge: “Con l’ultima circolare del ministero della Sanità potremo ridurre anche la quarantena dai 14 giorni iniziali. Abbiamo anche la possibilità di introdurre nuovi test, ancora più rapidi”.
Al massimo 1000 persone agli eventi sportivi, ma verrà adottata la regola del 10% della capienza all’interno degli impianti. Emerge ancora al tavolo convocato sul nuovo Dpcm.
Chiusura dei locali senza servizio al tavolo e stop al consumo di cibo e bevande all’aperto dalle 21, in modo da evitare assembramenti. Chiusura di pub, locali e ristoranti con servizio al tavolo a mezzanotte. È la proposta che il governo ha fatto ai governatori e ai rappresentanti degli enti locali per limitare la movida.
Per quanto riguarda le cerimonie – matrimoni, comunioni, cresime e funerali – restano in vigore le regole dei protocolli già approvati ma viene messo un limite massimo di 30 persone per gli eventuali ricevimenti successivi.
Stop alle feste private, con una “forte raccomandazione” a limitare anche quelle in casa, se partecipano più di sei persone. È la proposta che il premier Conte avrebbe illustrato nel corso della riunione con Regioni e Comuni a Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio avrebbe spiegato che sul punto una riflessione è ancora in atto. Alcuni tra i ministri continuano infatti a spingere perché venga introdotto un divieto vero e proprio, anche in casa. Una decisione, in vista del varo del nuovo dpcm anti Covid, potrebbe essere presa nella riunione dei capi delegazione che si terrà in serata.
Didattica a distanza per le scuole superiori per alleggerire il trasporto pubblico. E’ questa la proposta avanzata dal presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, dopo un confronto – avvenuto oggi prima della cabina di regia a palazzo Chigi sul nuovo Dpcm che contiene le misure anticovid – avvenuto con i presidenti delle Regioni. La proposta – viene spiegato – sarà esaminata nei prossimi giorni.
Dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini arrivano invece risposte ai numerosi appelli arrivati dal mondo dello spettacolo riguardoai contenuti del nuovo dpcm anti-Covid che il governo si appresta a varare. “Non subirà riduzioni il numero degli spettatori nei cinema e per gli spettacoli dal vivo”. E rassicura ancora Franceschini: “Continuo a leggere interviste e dichiarazioni o a ricevere appelli del mondo dello spettacolo sulla presunta volontà del governo di ridurre il limite di 200 persone al chiuso e di 1000 all’aperto per spettacolo dal vivo e cinema. Non esiste questo rischio. Nel dpcm saranno confermati questi limiti con la conferma della possibilità delle regioni di derogare. E le deroghe sino ad oggi concesse con ordinanze regionali verranno fatte salve proprio con il dpcm”.