Nuovo decreto Draghi: si decide per obbligo Green Pass a docenti e ristoratori. Le restrizioni su navi e aerei

La giornata chiave per le ultime decisioni da assumere sul green pass si apre all’insegna delle tensioni politiche. Il premier Mario Draghi è determinato a dare una spinta ulteriore alla campagna vaccinale e scongiurare nuove chiusure a causa della variante Delta. Matteo Salvini però, continua con l’ostruzionismo parlamentare nel tentativo di ammorbidire l’impatto della certificazione verde, che sarà obbligatoria per i trasporti a lunga percorrenza, per la scuola (studenti esclusi) e forse anche per i lavoratori dei pubblici esercizi. A Palazzo Chigi ieri sono saliti il ministro della Salute Speranza e il commissario all’emergenza Figliuolo. Alle 11.30 di oggi si terrà la cabina di regia con il premier e i capi delegazione dei partiti e prima ancora sono attesi a Palazzo Chigi i vertici del Cts, Locatelli e Brusaferro. A seguire, la conferenza Stato-Regioni e alle 16 il Consiglio dei ministri chiamato ad approvare il nuovo decreto. Dopo l’ultima mediazione e l’atteso via libera, Draghi parlerà in conferenza stampa.

Domani, 6 agosto, entra in vigore il provvedimento con il quale il governo ha imposto il green pass per tutti i luoghi al chiuso dove c’è il rischio di assembramenti: bar, ristoranti, piscine, palestre, centri termali, cinema, teatri, impianti sportivi, fiere, convegni, congressi. Per ottenere la certificazione basta una dose di vaccino, oppure l’attestazione di essere guariti dal Covid, o ancora un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.

Trasporti a lunga percorrenza
Dall’1 settembre, o forse una o due settimane più tardi, scatterà l’obbligo di green pass per salire a bordo di treni, navi e aerei a lunga percorrenza. La data è ancora incerta, perché nella maggioranza le posizioni sono ancora distanti: la Lega ha presentato un emendamento per abolire il green pass. C’è anche che Draghi si è imposto di non prendere mai all’ultimo minuto decisioni che abbiano un impatto forte sulla vita delle persone. Per dirla con un esponente dell’esecutivo, «far saltare le vacanze a migliaia di italiani e stranieri non sarebbe responsabile».

Bus e metro
Quanto al trasporto pubblico locale, settore in cui l’imposizione del green pass creerebbe problemi enormi sul piano organizzativo e dei controlli, il governo sembra intenzionato a rinviare le decisioni.

Scuola
Salvini resta contrario al pass vaccinale e Claudio Borghi ha parlato di «obbligo camuffato». Ma poiché Draghi, Speranza, il Pd e Forza Italia sono favorevoli, salvo colpi di scena da settembre il green pass sarà obbligatorio per i lavoratori della scuola, docenti e personale Ata. La media delle vaccinazioni nel settore è molto alta, si punta al 90% di immunizzati a settembre, ma preoccupa la percentuale di insegnanti non vaccinati ed è per questo che il governo ha deciso di rendere obbligatoria la carta verde. Nel decreto ci saranno anche le indicazioni del Cts: il rispetto in classe del metro di distanza e le mascherine, dove non fosse possibile tenere gli studenti sufficientemente lontani gli uni dagli altri.

Tamponi
I giovani tra i 12 e i 18 anni pagheranno tra i 5 e 10 euro per un test. La Lega insiste per i tamponi a prezzi calmierati, o gratis, per il mondo della scuola.

Sanzioni
Stando alle prime bozze del decreto, i lavoratori della scuola che alla data stabilita non avranno i requisiti per ottenere il green pass «verranno adibiti ad altre mansioni» che non comportino contatti con studenti o altre persone.

Didattica a distanza
L’obiettivo di Palazzo Chigi e del ministero dell’Istruzione è riaprire tutte le scuole in presenza. Ma qualora una regione dovesse entrare in zona di rischio arancione o rossa, sarà il governatore a decidere se chiudere gli istituti e far continuare lo studio con la didattica a distanza. La cronica carenza di aule in molti territori si è aggravata con la pandemia. Per aumentare gli spazi, il ministro Patrizio Bianchi sta lavorando in queste ore a un bando da 200 milioni destinati agli enti locali per l’edilizia scolastica leggera, soldi che si aggiungono ai 700 milioni stanziati con il decreto Sostegni bis.

Turismo
Anche su questo settore è la Lega ad alzare la voce. Le rivendicazioni del Carroccio sono nei cinque punti che il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, porterà al tavolo della cabina di regia: niente green pass per i minorenni, per fiere e sagre, per gli alberghi, per i mezzi di trasporto e per i clienti di bar e ristoranti, che secondo la Lega dovrebbero avere accesso ai locali anche solo presentando una autocertificazione. Nella bozza del decreto è scritto che il pass è richiesto per tutti i luoghi della ristorazione al chiuso, quindi hotel compresi. Poiché difficilmente la norma sarà cambiata, la Lega chiede che Palazzo Chigi scriva una interpretazione più soft della regola, che consenta ai clienti degli alberghi di andare a colazione, pranzo e cena senza presentare il pass.

Discoteche
Tra la cabina di regia e il Cdm si discuterà anche del destino delle discoteche e delle sale da ballo. Il responsabile della Salute Roberto Speranza resta fermamente contrario, ma alcuni ministri sono favorevoli alla riapertura. Non è dunque escluso che il governo decida di far ripartire le danze, purché i clienti dei locali si presentino con il green pass in mano.

Sagre e fiere
Le associazioni di categoria chiedono che sagre e fiere all’aperto siano esentate dall’obbligo di green pass e Forza Italia, con Gilberto Pichetto Fratin, sta dando voce agli operatori del settore. Qualcosa dunque potrebbe cambiare anche su questo fronte.

Lavoro
A Palazzo Chigi si parlerà anche di lavoro e imprese, questione aperta e controversa. Il ministro leghista e capo delegazione Giancarlo Giorgetti, che oggi non sarà presente perché impegnato al G20, ammette che «alcuni profili consigliano di andare nella direzione» dell’obbligo di green pass per le aziende, ma invoca prudenza: «Ci sono diritti del lavoro da salvaguardare» e libertà costituzionali da difendere. Pressioni arrivano anche dalla Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe), che chiede al governo di dare il tempo di vaccinarsi ai dipendenti di bar e ristoranti, perché se l’obbligo arrivasse a stretto giro tanti locali sarebbero costretti a chiudere.

Quarantena al rientro da Grecia o Spagna
Se il quadro epidemiologico resterà stabile e la curva del virus non registrerà impennate, il governo non imporrà la quarantena per il rientro da Paesi europei ad alta densità turistica, come la Grecia o la Spagna. Per Giuseppe Conte, leader in pectore del M5S, il green pass è «uno strumento di sicurezza e di libertà per coloro che si sono vaccinati» e dovrebbe anche consentire di escludere la quarantena per le persone immunizzate che dovessero entrare in contatto con un positivo.