Il Bonus mamma domani 2020 è una misura di sostegno per le famiglie, nata nel 2017, che garantisce un assegno da 800 euro per la nascita o l’adozione di un bambino. Il bonus resterà ufficialmente in vigore almeno fino all’arrivo dell’assegno universale per i figli a carico, introdotto dal governo Conte nella legge di Bilancio 2021.
L’assegno universale per i figli a carico, introdotto dal governo Conte, partirà a partire da luglio 2021 e conterrà tutte le detrazioni che riguardano i figli a carico e gli altri bonus a sostegno dei genitori. Il bonus mamma domani 2020, chiamato anche premio alla nascita, viene corrisposto dall’INPS. La misura è un sostegno per tutte le famiglie che aspettano un figlio, sia biologicamente, sia per quanto riguarda l’affidamento e l’adozione.
Il bonus può essere richiesto dalla mamma o futura mamma a partire dal settimo mese di gravidanza ed entro un anno dal verificarsi della nascita, dell’affidamento o dell’adozione. Per ottenere l’assegno da 800 euro non ci sono limiti di reddito, in quanto viene erogato a prescindere dalla situazione della famiglia. Per questo motivo non è richiesto l’Isee.
La documentazione necessaria per fare domanda è molto semplice. Serve il documento di riconoscimento della richiedente e il certificato del ginecologa, che certifica l’ingresso della madre nell’ottavo mese di gravidanza.
Deve anche essere segnata la presunta data del parto. Questa domanda può essere fatta telematicamente, tramite il Patronato, oppure attraverso le credenziali di accesso dei servizi Inps o il Contact Center dell’istituto (803164 da rete fissa o 06164164 da rete mobile). In caso di parto plurimo, la domanda andrà presentata anche alla nascita con l’inserimento delle informazioni dei minori per integrare il premio già richiesto al settimo mese di gravidanza.
Nei casi di affidamento o adozione bisogna allegare alla domanda la sentenza definitiva o il provvedimento oppure indicare gli elementi indispensabili per il reperimento delle informazioni o dei dati presenti nel provvedimento di adozione o affidamento emesso dall’autorità competente. La domanda può essere presentata anche nel caso in cui la richiedente, pur avendo maturato i sette mesi di gravidanza, non abbia portato a termine la gravidanza a causa di un’interruzione.