Novellino ci crede, la squadra no. Caro Palermo, ma tu vuoi salvarti?

È un passo falso più che pesante quello fatto questo pomeriggio dal Palermo a Verona contro il Chievo. In quel dello stadio “Bentegodi”, infatti, i rosanero hanno subito l’ennesima sconfitta stagionale, un k.o. che li ha lasciati terzultimi in classifica. I punti sono sempre 28, gli stessi del Carpi, ma per la famosa differenza reti, se il campionato finisse oggi il Palermo sarebbe retrocesso. Gli uomini di Novellino non sono riusciti a sfruttare la sconfitta della squadra di Castori e neanche quella del Frosinone.

Un vero peccato, perché alla luce dei risultati delle dirette concorrenti per non retrocedere, quella di oggi era l’occasione giusta per allontanarsi da quella posizione che attualmente vuol dire serie B. E invece no. Il Palermo resta in acque più che pericolose e ciò che stupisce tanto i tifosi quanto gli addetti ai lavori, è che la compagine siciliana stia facendo tutto con le proprie mani. La squadra vista sul terreno di gioco del “Bentegodi” è apparsa priva di idee, spenta e soprattutto senza quella grinta che deve avere chi lotta per restare in serie A, chi vuole restare in restare in serie A.

La stessa grinta che Walter Novellino ha cercato in tutti i modi di trasmettere ai suoi dalla panchina, ma invano. Chiunque abbia visto il match di Verona, avrà sentito le urla del tecnico per quasi tutti i 90 minuti e soprattutto lo avrà visto oltrepassare diverse volte la linea dell’area tecnica, tale era la voglia di svegliare i propri uomini. Atteggiamento opposto, invece, quello messo in campo da quasi tutti i giocatori in maglia rosa e pantaloncini neri. La domanda sorge quindi spontanea: questo Palermo vuole davvero salvarsi? Guardando la gara di questo pomeriggio la risposta sembrerebbe negativa.

Troppe le ingenuità e le disattenzioni di oggi. Disattenzioni che Novellino non ammette e non accetta dalle proprie squadre. Eppure ci sono state ed i rosanero le hanno pagate a carissimo prezzo. La prima è stata di Trajkovski che si è letteralmente dimenticato di Cacciatore in occasione dell’1-0; la seconda di Struna che ha fatto segnare il 2-1 ad un Nicola Rigoni completamente indisturbato; la terza del più esperto Maresca, il cui ingenuo fallo sulla trequarti ha regalato al Chievo la punizione realizzata magistralmente da Birsa.

Comincia male, dunque, il mini campionato che separa il Palermo dal conoscere il proprio destino. Un destino di cui solo i rosanero saranno artefici, anche se ad oggi l’unica via verso la salvezza sembra essere che le dirette concorrenti facciano uno sbaglio in più rispetto a Vazquez e compagni…