Norrito: “Manca un leader e non si riesce a trovare una soluzione. Così il Palermo lentamente muore, tra la contestazione della gente”
Una crisi che si fa sempre più evidente e un campionato che rischia di prendere una piega preoccupante. È questo il quadro tracciato da Massimo Norrito sulle pagine di Repubblica Palermo, oggi in edicola, dove analizza il momento delicato del Palermo guidato da Alessio Dionisi.
Nonostante il tecnico rosanero mangerà il “panettone” grazie al calendario ravvicinato che lo ha tenuto ancora in panchina, le tre sconfitte consecutive hanno fatto crollare le ambizioni di alta classifica, lasciando la squadra fuori dalla zona play-off e con uno sguardo inquietante verso la parte bassa della graduatoria.
Come evidenziato da Norrito, il Palermo paga un’assenza di certezze, testimoniata dai continui cambi di modulo e dall’alternanza di uomini in posizioni diverse, segno di una confusione tattica che rispecchia la fragilità della squadra. Anche quando gioca bene, il Palermo perde e mostra limiti strutturali sia a livello di gruppo che di singoli.
Sono canditi amari quelli del panettone che mangerà Alessio Dionisi. Sì, il panettone (giusto per usare una metafora mai attuale come in questi giorni) il tecnico rosanero lo mangerà, anche perché a dargli una mano c’è il calendario. Difficilmente, infatti, senza due partite ravvicinate come quelle con il Bari e il Cittadella, l’allenatore avrebbe resistito al timone della squadra.
Una squadra alla terza sconfitta di fila, con la vetta della classifica ormai un miraggio e con la coda della graduatoria invece ben visibile e tangibile. Come se non bastasse, Dionisi, che alla vigilia dice sempre di vedere cose positive, di essere convinto che il Palermo ce la farà (a fare cosa poi ancora non si è capito), dimostra invece di non avere certezze. Anzi, di averne pochissime, come quella che Brunori non deve giocare se non negli ultimi minuti delle partite.
Per il resto, il continuo cambio di moduli – tra una partita e l’altra o durante una stessa gara – e l’alternanza di uomini in posizioni sempre diverse testimoniano che queste certezze non sono poi così chiare o, almeno, lo sono solo nella sua mente.
Comunque la si veda, la terza sconfitta di fila del Palermo testimonia come il campionato dei rosa, se non proprio finito, abbia ormai orizzonti limitati. La lotta per la testa della classifica è definitivamente preclusa. La zona play-off, dalla quale i rosa sono usciti come effetto degli ultimi risultati, resta l’obiettivo minimo.
Ma quello che deve preoccupare è la zona bassa della graduatoria. Quella, per intenderci, che porta in Serie C. Uno scenario assolutamente imprevedibile all’inizio della stagione ma che adesso non può essere ignorato, visto quello che il Palermo ha fatto in questa prima parte del campionato che si avvia al giro di boa.
Il Palermo è in crisi e, anche se a Reggio Emilia si è visto qualcosa di buono, forse è proprio questa la cosa più preoccupante: anche quando non gioca male, il Palermo perde e soprattutto dimostra una grande fragilità, come gruppo e come singoli.
Manca un leader e non si riesce a trovare una soluzione. Così il Palermo lentamente muore, tra la contestazione della gente.