Massimo Norrito, in un pezzo su Repubblica oggi in edicola, racconta la sua esperienza tra nostalgia e delusione dopo aver visto il documentario di DAZN che ripercorre le gesta del “vecchio” Palermo e la rinascita post-fallimento, prima di assistere alla sfida contro il Cittadella, conclusasi con una nuova sconfitta casalinga per la squadra di Dionisi. Norrito descrive l’emozione di rivedere le immagini dei tempi gloriosi con i campioni come Amauri, Pastore e Santana, quando il Palermo sognava e sfiorava la Champions, e ricorda la passione riaccesa dal Palermo targato Mirri, che ha riportato la squadra dalla serie D alla serie B.
In contrasto, il giornalista evidenzia il presente meno entusiasmante, con una squadra che non riesce a imporsi e che fatica a trovare continuità e leader in campo. La scarsa prolificità in attacco – con appena tre reti complessive da Brunori, Henry e Le Douaron – rende evidenti i limiti di una formazione che sembra condannata a rimandare ancora una volta il sogno della Serie A.
Norrito sottolinea anche il divario crescente con le squadre di vertice, come il Pisa e il Sassuolo, e l’umore dei tifosi rosanero, sempre più stanchi e disillusi, come testimoniano i fischi e i vuoti sugli spalti a fine partita. Infine, riflette sul contrasto tra la celebrazione del 124esimo compleanno del Palermo e la delusione per la performance in campo, ricordando che nel calcio, nonostante tutti i progressi fuori dal campo, il giudizio finale è sempre legato ai risultati: “quei cinque centimetri” che determinano se la palla entra o esce.