Norrito: “La crisi rosanero tradisce l’amore dei tifosi. Forse non ci siamo resi conto di quello che era il Palermo”

“Domenica pomeriggio ho avuto la pessima idea di vedere il documentario di DAZN, che racconta le gesta del vecchio Palermo e la sua rinascita dopo il fallimento, prima di concentrarmi sulla sfida con il Cittadella, terminata con l’ennesima sconfitta casalinga e l’ennesimo passo falso della squadra di Dionisi.

Da una parte, le immagini di quello che abbiamo vissuto, forse senza rendercene conto fino in fondo: attraverso le testimonianze di Amauri, Pastore e Santana, c’era il Palermo che ha fatto sognare tutti, il Palermo che aveva in squadra cinque campioni del mondo, il Palermo che giocava alla pari con tutti, che batteva le grandi, che ha sfiorato la Champions”.

Massimo Norrito, in un pezzo su Repubblica oggi in edicola, racconta la sua esperienza tra nostalgia e delusione dopo aver visto il documentario di DAZN che ripercorre le gesta del “vecchio” Palermo e la rinascita post-fallimento, prima di assistere alla sfida contro il Cittadella, conclusasi con una nuova sconfitta casalinga per la squadra di Dionisi. Norrito descrive l’emozione di rivedere le immagini dei tempi gloriosi con i campioni come Amauri, Pastore e Santana, quando il Palermo sognava e sfiorava la Champions, e ricorda la passione riaccesa dal Palermo targato Mirri, che ha riportato la squadra dalla serie D alla serie B.

In contrasto, il giornalista evidenzia il presente meno entusiasmante, con una squadra che non riesce a imporsi e che fatica a trovare continuità e leader in campo. La scarsa prolificità in attacco – con appena tre reti complessive da Brunori, Henry e Le Douaron – rende evidenti i limiti di una formazione che sembra condannata a rimandare ancora una volta il sogno della Serie A.

Norrito sottolinea anche il divario crescente con le squadre di vertice, come il Pisa e il Sassuolo, e l’umore dei tifosi rosanero, sempre più stanchi e disillusi, come testimoniano i fischi e i vuoti sugli spalti a fine partita. Infine, riflette sul contrasto tra la celebrazione del 124esimo compleanno del Palermo e la delusione per la performance in campo, ricordando che nel calcio, nonostante tutti i progressi fuori dal campo, il giudizio finale è sempre legato ai risultati: “quei cinque centimetri” che determinano se la palla entra o esce.